Falso. L’idea che sia sicuro mangiare una cosa caduta a terra se viene raccolta velocemente è piuttosto diffusa: è la cosiddetta regola dei cinque secondi. Tuttavia alcuni esperimenti del 2016 hanno dimostrato che un certo numero di batteri si attacca al cibo non appena entra in contatto con una superficie contaminata, una quantità che aumenta per ogni secondo che passa. Sono diversi i fattori che incidono sulla carica batterica raccolta, ma la cosa che più influisce non è il tempo, bensì l’umidità. Durante le ricerche è emerso che gli alimenti “bagnati”, come per esempio l’anguria, raccolgono più batteri di quelli secchi, come il pane o le caramelle gommose. La moquette, per la sua peculiarità assorbente, trasferisce meno batteri delle piastrelle o dell’acciaio. La scienza ha dunque sfatato la regola dei cinque secondi: i rischi associati al consumo di alimenti caduti a terra dipendono dalle caratteristiche della superficie e dal tipo di batteri presenti. Nella maggior parte dei casi, comunque, mangiare un biscotto che ha raccolto un po’ di polvere e di batteri del pavimento non danneggia una persona con un sistema immunitario sano. “Ma se vi cade qualcosa in un ospedale”, spiega lo scienziato alimentare Paul Dawson, “probabilmente è meglio non mangiarla”. National Geographic
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1572 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati