Ho due figlie adolescenti che cominciano a essere curiose del mio passato. Per caso è venuto fuori che da ragazza fumavo, mi sono fatta un piccolo tatuaggio, e non gli ho ancora raccontato di un precedente matrimonio. Sento la responsabilità di essere un buon esempio per loro e temo di perdere autorevolezza ammettendo di aver fatto scelte sbagliate. Secondo lei quanto devono sapere i figli del passato dei propri genitori? –Samantha
Un mio amico ha scoperto per caso, per una gaffe commessa da una parente a una cena di famiglia, che in passato suo padre aveva avuto un’altra moglie. Quando gli ha chiesto perché non glielo avesse mai detto, il padre ha risposto esattamente come te: “Perché non volevo darti un cattivo esempio”. C’è però qualcosa che non torna: a me sembrerebbe un cattivo esempio, semmai, quello di restare accanto a qualcuno che non si ama più o, peggio, non allontanarsi da qualcuno che si comporta in modo violento. Raccontando alle tue figlie del precedente matrimonio gli farai capire che è importante saper riconoscere quando un rapporto sentimentale finisce e avere il coraggio di chiudere quel capitolo e andare avanti. Il divorzio non è mica un errore, è una conquista. Se tu non avessi potuto o voluto fare quella scelta, le tue figlie neanche sarebbero nate. L’illusione di perfezione che vuoi trasmettergli non credo sia utile alla loro crescita, mentre un racconto onesto sulla vita e l’amore sarà uno strumento prezioso da usare mentre si preparano a diventare donne consapevoli e indipendenti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1550 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati