All’alba sono state arrestate 24 persone accusate di far parte di una rete criminale che gestisce la tratta di esseri umani nel Mediterraneo. L’inchiesta è stata coordinata dalla procura di Palermo e ha portato all’arresto di un gruppo di trafficanti che gestiva alcune basi strategiche a Milano, Roma, Bari, Catania e nei centri di accoglienza di Mineo, vicino a Caltagirone, e a Siculiana, vicino ad Agrigento.
Tra gli indagati anche l’etiope Ermias Ghermay e l’eritreo Medhane Yehdego Redae. Secondo la procura, questi due trafficanti erano i principali responsabili della tratta tra la Libia e l’Italia. Ghermay risulta ancora latitante ed è ricercato dal 2014, quando è stato riconosciuto come uno dei responsabili del naufragio in cui sono morte 366 persone, al largo di Lampedusa, a ottobre del 2013.
Secondo la polizia italiana, l’inchiesta ha mostrato la presenza di una rete criminale attiva tra Italia e Africa che aiutava i migranti a raggiungere i paesi del Nordeuropa, in particolare Norvegia, Germania e Svizzera. Per l’inchiesta i trafficanti potevano guadagnare fino a un milione di euro per imbarcazione. È stato accertato, infatti, che ogni migrante può arrivare a pagare fino a 3.600 dollari per attraversare il Mediterraneo.
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