Ann Hallenberg con Stile Galante, Arias for Luigi Marchesi (Glossa)
Attenzione: questo è uno dei dischi dell’anno, assolutamente imperdibile. Chi era Luigi Marchesi? Un cantante fra i più celebri del settecento, un’autentica star del teatro musicale, ammirato e ricercato persino da Napoleone, popolarissimo per il pubblico degli appassionati d’opera quanto per la nobiltà più chic dell’epoca. Per lui hanno scritto fior di compositori, da Simone Mayr a Domenico Cimarosa, fino a Luigi Cherubini. La sua voce di castrato (interprete maschile che canta nella tessitura acuta tipica delle cantanti donne) e il suo virtuosismo stupefacente lasciavano a bocca aperta le platee di tutta Europa. Il direttore Stefano Aresi ne ricostruisce con vivacità le imprese nel libretto di questo strepitoso disco, tutto dedicato a pagine composte appositamente per Marchesi. L’ensemble Stile Galante e Aresi si sono distinti da anni nel panorama musicale internazionale per la loro cura e precisione filologica (fin negli abbellimenti) cui però non fanno difetto una trascinante verve esecutiva e una capacità di colori che hanno pochi paragoni tra i gruppi di musica antica. Affidandosi alla voce meravigliosa della cantante Ann Hallenberg, alle prese con partiture di difficoltà davvero temibile, questo disco ci propone pagine di autori come Gaetano Pugnani, Nicola Zingarelli e Giuseppe Sarti oggi sconosciute e praticamente mai eseguite eppure di bellezza assoluta, con melodie magnifiche e una scrittura vocale di virtuosismo abbagliante, accompagnate con discrezione e buon gusto da un gruppo strumentale di archi, fiati e continuo. Un repertorio tutto da scoprire.

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Claudio Abbado, Schubert: sinfonia n. 9, D 944 (Deutsche Grammophon)
Prosegue la pubblicazione di incisioni postume dirette da Claudio Abbado: dopo una nona sinfonia di Mahler di devastante intensità, registrata a Lucerna nel suo ultimo concerto, ecco una splendida sesta schubertiana. Abbado aveva già realizzato con la Chamber Orchestra of Europe una delle più belle integrali sinfoniche dedicate a questo autore, ma in questa registrazione dal vivo a Bologna, insieme alla “sua” Orchestra Mozart (che in questa esecuzione lo segue quasi telepaticamente) i risultati sono ancora migliori, se possibile. Perfetti i tempi, le dinamiche, la scorrevolezza del discorso, la serenità d’impianto che talvolta lascia il posto a screziature drammatiche di notevole rilievo. A differenza di molti direttori d’orchestra, con l’avanzare degli anni Abbado non slargava i tempi, anzi, diventava ancora più asciutto, vivace, in grado di mettere in evidenza ogni più microscopica variazione dinamica e ogni dettaglio senza mai perdere di vista la grande architettura formale che sostiene questa partitura. C’è da augurarsi che negli archivi della Deutsche Grammophon ci siano altre registrazioni inedite, in modo da poter godere ancora per molti anni dell’arte di questo straordinario musicista.

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The Anner Bylsma collection (Sony Classical)
Una nutrita serie di box pubblicati dalla Sony celebra l’eredità artistica del grandissimo violoncellista Anner Bylsma, uno dei pionieri della scuola filologica barocca. L’artista olandese presenta in questo cofanetto la sua leggendaria incisione del 1979 delle suite di Bach, cui fa seguito quella incisa nel 1992, in modo da poter comparare le differenze interpretative che Bylsma aveva sviluppato nel corso del tempo. Tutto questo box è una gioia per chi ascolta: si va dalle sonate di Vivaldi per cello e continuo a quelle di Boccherini, passando per curiosissime trasposizioni violoncellistiche (realizzate dallo stesso Bylsma con grande gusto e intelligenza) della musica bachiana per flauto solo e violino solo e delle sonate di Corelli e Händel. Insieme a partner di qualità assoluta come Hopkinson Smith e Bob van Asperen, il violoncello di Bylsma riesce come sempre a conciliare purezza filologica e lirismo acceso, virtuosismo spettacolare e serietà d’impianto esecutivo, regalandoci ore di ascolto indimenticabile.

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