Estorsioni, corruzione, riciclaggio, traffico d’armi. A due anni dalla strage di Duisburg, in Germania la mafia è più forte che mai. L’inchiesta della Zeit
Il Giappone non vuole dipendere dagli Stati Uniti nella difesa e in politica estera, e punta sui legami con i paesi vicini. Una scelta rischiosa.
Il biogas, il portatile, la radio a manovella fanno parte degli aiuti pensati per l’Africa dall’occidente. Che piacciono ai donatori, ma non convincono i destinatari
Invocare la responsabilità di proteggere in teoria è giusto, ma viene fatto in modo selettivo. Leggi
Era ossessionato da Napoleone e odiava i romanzi e le poesie. Viaggio nel tesoro bibliografico del dittatore cileno
Con il dibattito sulla riforma sanitaria, il presidente degli Stati Uniti ha suscitato le prime delusioni tra i progressisti. È ancora presto per dire che Obama è troppo moderato?
La guerra civile nello Sri Lanka è finita, ma la pace è tutta da costruire. La maggioranza buddista e la minoranza indù dovrebbero ispirarsi all’esempio dell’antico regno di Kandy
In auto da Tijuana a Boca Chica, lungo i tremila chilometri del confine tra Stati Uniti e Messico: bellezza, povertà e paradossi
La vittoria dei democratici ha messo fine a mezzo secolo di dominio del Partito liberaldemocratico: Ora, però, arriva il difficile: mantenere le promesse fatte in campagna elettorale sulle riforme
Il futuro premier giapponese Yukio Hayotama è l’erede di una delle famiglie più ricche del paese. È colto e raffinato, ma per molti osservatori non ha la statura del vero leader
A causa di testi offensivi e politicamente scorretti il rap francese ha sempre avuto un rapporto difficile con la politica. Ma ora i toni della polemica si ammorbidiscono
“La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali. Approfittano della speranza di chi vive nella miseria ma vuole dare a se stesso e ai suoi cari un futuro migliore, e per farlo si affida a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare. Questo porta a tragedie continue. Dobbiamo combattere tutto ciò. Per le persone che vogliono nuove opportunità di vita e di lavoro dobbiamo aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri paesi europei. Gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato il suo paese ed è emigrato. Questo ci impone il dovere di guardare alle persone che vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dar loro la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e un benessere che è anche la salute e l’apertura dei nostri ospedali per tutte le loro necessità. Questa è la politica del mio governo”.
Parole pronunciate da Silvio Berlusconi il 18 agosto 2009 in un’intervista. All’emittente tunisina Nessma Tv. Leggi
A due anni dalla strage di Duisburg la mafia continua a fare affari in Germania. Ma le autorità non sembrano preoccuparsene troppo.
È ora che la stampa torni a essere indipendente. Leggi
La mia vicina mi è venuta incontro mentre salivo le scale. È una donna anziana, originaria della campagna, che si è trasferita a vivere con il figlio e le due nipotine dopo la morte improvvisa di sua nuora, tre anni fa. Ho declinato l’invito ad andare a casa sua, dicendo che avevo molto da scrivere. Fare due chiacchiere non è il mio forte, e scrivere è una buona scusa.
Mi ha chiesto se sarei andata a Gerusalemme. “Sì, certo”, ho risposto arrossendo. So bene che per i miei vicini andare a Gerusalemme è come andare sulla Luna, anche se dista appena venti chilometri. “Anch’io ci andrò”, mi ha detto la donna. Durante il Ramadan le autorità israeliane permettono alle donne sopra i 45 anni e agli uomini sopra i 50 di andare a Gerusalemme, senza bisogno di un permesso, per pregare all’Haram as Sharif, la spianata delle moschee. “Ma le mie figlie non possono venire”, ha aggiunto. “Sono troppo giovani”.
Nel supermercato vicino qualcuno mi ha chiamato per nome mentre cercavo gli yogurt sugli scaffali. Era O., il mio vicino di casa di sette anni fa. All’epoca i frequenti coprifuoco e le incursioni dei carri armati facevano da sfondo ai nostri discorsi schietti su Al Fatah, il movimento di cui faceva parte. “Oggi vengo qui di rado”, mi ha spiegato. Ha lasciato la politica per darsi agli affari, con uno dei tanti magnati palestinesi che si arricchiscono grazie ai commerci in Africa. “Come stai?”, mi ha chiesto. “Bene”, ho risposto. Non sempre ho la forza di evitare i convenevoli e andare oltre le formule di circostanza. “E tu?”, ho aggiunto. “Bene”, ha detto.
Ma poi si è corretto: “Non molto bene, in realtà. È tutto uno schifo, ma si sapeva”. “È vero, si sapeva”, ho concordato. E ho aggiunto: “Non mi aspettavo molto dagli accordi di Oslo e dai negoziati di pace, ma sono rimasta sorpresa dalla brutalità di Israele e dalla stupidità dei palestinesi”. Sentendo il mio ultimo commento, un commesso del supermercato si è girato verso di noi e mi ha dato la sua approvazione con un bel sorriso. Leggi
Denunciare le discriminazioni, organizzarsi meglio, avere più fiducia in se stesse. Anche in un paese maschilista le donne possono far sentire la loro voce
Il Messico è segnato dall’8 per cento di analfabetismo adulto primario. Leggi
“Forse il linguaggio del libro e quello della televisione sono incompatibili”. Parla il nuovo direttore di Radio3 e ideatore della trasmissione Fahrenheit
Un fumetto di Art Spiegelman
È stata la prima giornalista d’origine araba a condurre il telegiornale in Israele. Con la notorietà, però, sono arrivati anche gli attacchi di chi l’accusa di aver tradito la sua cultura
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Oggi con le macchine digitali e i telefoni cellulari, le immagini di vacanza catturate e trasmesse sono milioni. Leggi
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Ho saputo che ora hanno deciso di darsi appuntamento ogni mercoledì, allo stesso posto e con le stesse bandiere Leggi
Assisteremo a un nuovo, grande spostamento dei rapporti di forza a livello globale. Leggi
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