Sommario

Dopo Gheddafi

Dopo Gheddafi. La morte del dittatore libico nei commenti di Robert Fisk, David Rieff, Hisham Matar. Con le prime pagine dei giornali di tutto il mondo.

921 (28 ottobre/3 novembre 2011)
921 (28 ottobre/3 novembre 2011)

67

Sono 67 le aziende che hanno usato la norma del decreto legge “incentivi” grazie alla quale è possibile chiudere rapidamente le controversie tributarie pendenti da più di dieci anni. Leggi

Tecnologia

Silicon valley d’Africa

Il Kenya è la culla tecnologica del continente africano. Da lì è partita una rivoluzione che sta cambiando la vita di milioni di persone. L’inchiesta di Time.

Portfolio

São Paulo si rinnova in vista dei Mondiali di calcio, ma a farne le spese sono i più deboli. Come nel caso delle famiglie costrette a lasciare un edificio abbandonato che occupavano da anni. Le foto di Mirko Cecchi.

Europa

La fine annunciata del terrorismo basco

Indebolita sul piano militare e abbandonata dai partiti della sinistra nazionalista, l’Eta ha proclamato la fine della lotta armata. Dopo quarant’anni di violenza e più di 800 omicidi.

Africa e Medio Oriente

Una guerra rischiosa per il governo di Nairobi

In Kenya l’intervento militare contro i guerriglieri islamisti di Al Shabaab suscita dubbi e preoccupazioni. Difficilmente riuscirà a riportare la pace nella regione del corno d’Africa.

Arte

Una carriera appesa a un filo

Dal 4 novembre il Guggenheim di New York ospita una insolita retrospettiva delle opere di Maurizio Cattelan.

La disciplina della brevità

“Non c’è bisogno che tutti gli articoli siano di 1.800 parole.” Leggi

Opinioni

In difesa dei Kirchner

Opinioni

Ancora una volta l’embargo

Scienza

Processo al cervello

I progressi delle neuroscienze mettono in discussione la volontarietà degli atti criminali collegandoli alla nostra biologia e ai disturbi mentali. E il sistema giudiziario degli Stati Uniti comincia a interrogarsi sulla colpa e il libero arbitrio.

Americhe

Tutto il potere nelle mani di Cristina Fernández

Il 23 ottobre la presidente dell’Argentina ha ottenuto una vittoria elettorale schiacciante: quasi il 54 per cento dei voti. Un risultato che le dà enormi margini di manovra.

Opinioni

Dov’è l’isola di Jeju?

Pop

Amleto in Russia

Surkov era convinto di essere troppo intelligente per credere all’assetto sociale e politico del pae­se. Come credere a qualcosa quando intorno a te tutto cambia così in fretta?

Riadattare lo sguardo

Chris Hann e Keith Hart, Antropologia economica Leggi

Attualità

L’Europa in bilico

La crisi della moneta unica rischia di travolgere l’intero progetto europeo. Servono decisioni coraggiose. Soprattutto a Parigi e a Berlino.

Economia e lavoro

Il potenziale esplosivo del gas israeliano

La scoperta di giacimenti di gas nelle acque di Israele rischia di destabilizzare ancora di più la regione. Creando tensioni tra i paesi dell’area che si affacciano sul Mediterraneo.

Il rivale di Thomas Mann

Ernst Wiechert, Missa sine nomine Leggi

In copertina

Una fine conveniente

Per molti anni i giornalisti stranieri sono stati costretti a prendere sul serio le minacce libiche, ricorda Robert Fisk.

Asia e Pacifico

L’Asia minacciata dalla sete di Pechino

La Cina controlla le sorgenti dei principali fiumi asiatici ma rifiuta di condividere la gestione dei corsi d’acqua con i paesi vicini. Acquistando così sempre più potere nella regione.

Il nuovo movimento e la vecchia politica

Oggi il movimento di protesta è globale perché non c’è una leadership o un’ideologia unica e perché internet è una piattaforma flessibile per diffondere idee, iniziative e azioni. Leggi

Economia

L’illusione del boom

Per assicurare la ripresa dell’economia mondiale i governi devono favorire una globalizzazione più equilibrata. Altrimenti si rischia il ritorno del protezionismo e delle guerre commerciali.

Pop

La luce

La primavera araba è una reazione, potente ed esemplare, non solo all’epoca dei tiranni ma anche a quel che rimane dell’influenza imperiale, scrive Hisham Matar.

Scienza e tecnologia

Il network che governa il mondo

La ricerca sui sistemi complessi che si occupa dei fenomeni naturali è stata applicata all’economia globale. Emerge una rete fitta, con poche società che controllano tutto il mercato.

Editoriali

La parola ai cittadini europei

L’Express

Taggarsi addosso

Mendosa e Yeasound, 99 Posse, Noel Gallagher’s High Flying Birds Leggi

Opinioni

L’aria fresca in testa

Viaggi

Nel cuore del freddo

Per scoprire com’è fatto un ghiacciaio bisogna calarsi in un canale buio. Oltre ai ramponi, serve coraggio. In Alaska, nel Matanuska.

Graphic journalism

Cartoline dall’Egitto

Di Golo.

Opinioni

Vero o falso

Scienza

Relazioni pericolose

Dall’inquisizione alle moderne teorie sulle reti organizzate

Dalla noia alla gioia

“La scuola esiste per insegnare che Beethoven non può appartenere solo alle classi dominanti”. Leggi

Ritratti

Aref Nayed. Mediatore a Tripoli

Teologo, insegnante, imprenditore. È a capo della squadra di stabilizzazione del governo di transizione e giocherà un ruolo importante nel futuro della Libia.

Visti dagli altri

Il paese che ha inventato il debito

I primi titoli di prestito furono emessi in Italia nel trecento. Da allora il debito non ha fatto che aumentare. Ed è anche per questo che molti continuano a essere ottimisti.

Editoriali

Democrazia e islam in Tunisia

Le Monde

In copertina

Vita e morte di Gheddafi

Nel 1969 guidò il golpe contro il re della Libia. Poi si trasformò in un dittatore feroce e narcisista. Che usava la sua ideologia visionaria per restare al potere. Storia del rais che riuscì a essere nemico degli Stati Uniti e partner dell’Europa.

Opinioni

L’approccio svedese

Nemico

“Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: ‘Tenete indietro la folla!’. Poi andai al Cln e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”. Sandro Pertini intervistato da Oriana Fallaci per L’Europeo, 27 dicembre 1973, in Intervista con il potere.

Internazionale, numero 921, 28 ottobre 2011 Leggi

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