Più di un miliardo di persone, metà delle quali minori, vivono in condizioni di povertà acuta nel mondo, ha affermato il 17 ottobre il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). Leggi
Il 19 agosto le Nazioni Unite hanno espresso forte preoccupazione per l’aumento delle violenze contro gli operatori umanitari nel mondo. Nel 2023 ne sono stati uccisi 280, un dato da record alimentato dalla guerra nella Striscia di Gaza. Leggi
La fame nel mondo non si è ridotta nel 2023 a causa dei conflitti, delle difficoltà economiche e degli eventi climatici estremi, colpendo 733 milioni di persone, cioè più del 9 per cento della popolazione mondiale. Leggi
Il 23 luglio gli Stati Uniti hanno annunciato che ad agosto in Svizzera si svolgeranno dei colloqui per cercare di mettere fine alla guerra che sta devastando il Sudan. Leggi
Le violenze contro i bambini legate ai conflitti armati hanno raggiunto “livelli estremi” nel 2023, soprattutto nella Striscia di Gaza e in Sudan, secondo un rapporto delle Nazioni Unite. Leggi
Almeno 27 persone sono morte e 130 sono rimaste ferite nei combattimenti tra l’esercito sudanese e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) ad Al Fashir, nella regione occidentale del Darfur. Leggi
Il 10 maggio la Russia ha lanciato un’offensiva di terra nella regione di Charkiv, nel nordest dell’Ucraina, “cercando di sfondare le linee di difesa ucraine”, ha annunciato il ministero della difesa di Kiev. Leggi
L’esercito birmano si è ritirato dalla città di Myawaddy, al confine con la Thailandia, ha affermato l’11 aprile un portavoce della giunta militare al potere, confermando le notizie fornite da un gruppo etnico ribelle. Leggi
Il 4 aprile le forze di sicurezza birmane hanno abbattuto sette droni sulla capitale Naypyidaw, sventando un raro attacco al cuore del potere, ha annunciato la giunta militare. Leggi
I conflitti regionali in Africa e in altre zone del mondo sono sempre più gravi. L’occidente è coinvolto nella guerra tra Russia e Ucraina e nel caos in Medio Oriente,... Leggi
L’Ucraina sospetta che la Russia abbia avvelenato la moglie del capo dei servizi segreti militari ucraini (Gur), Kyrylo Budanov, ha dichiarato all’Afp Andriï Yussov, il portavoce dell’agenzia. Leggi
Dopo il fallimento di un assalto con i carri armati, l’esercito russo sta ora inviando i suoi soldati “a ondate” verso Avdiïvka, nella regione di Donetsk, subendo perdite devastanti come a Bakhmut, secondo i soldati ucraini. Leggi
I combattimenti nel nordest della Birmania, dove alla fine di ottobre un’alleanza di gruppi etnici ribelli ha lanciato un’offensiva contro la giunta militare al potere, hanno costretto quasi cinquantamila persone a lasciare le loro case. Leggi
L’11 maggio a Jedda, in Arabia Saudita, le parti in conflitto in Sudan hanno firmato una “dichiarazione d’impegno”, che però non equivaleva a un cessate il fuoco,... Leggi
Il capo del Cremlino crede che russi e ucraini siano “un solo popolo” e per spiegare questa convinzione è tornato indietro di mille anni. Ma la guerra non sta andando secondo le sue previsioni. Il video del Guardian. Leggi
L’immagine di una bambina spaventata che corre nuda, ustionata da un bombardamento al napalm, è uno dei simboli del conflitto. Ma è vero che ha spinto gli Stati Uniti a ritirarsi? Il video di Le Monde. Leggi
Il conflitto ha aumentato ancora i prezzi del cibo. Russia e Ucraina, infatti, esportano alimenti base come mais, grano e olio di girasole. E ora non possono più farlo. Il video di Le Monde. Leggi
Si prepara forse una corsa agli armamenti di nuovo tipo, e la Cina e gli Stati Uniti investono già miliardi di dollari per controllare le tecnologie necessarie. Leggi
L’istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss) ha pubblicato la prima edizione del suo rapporto sui conflitti armati nel mondo. Il contenuto si basa in parte sul materiale accumulato nel corso dell’anno passato nel database dei conflitti armati, un registro online che dal 2003 monitora i conflitti armati in tutto il mondo, con un’attenzione particolare alle conseguenze legate alla sicurezza.
Il rapporto denuncia che nel 2014 i conflitti armati nel mondo sono stati meno numerosi, ma più mortali rispetto al passato. Sono stati registrati 42 conflitti armati, tra guerre civili, insurrezioni e altri tipi di instabilità e violenze, vale a dire 21 in meno rispetto ai 63 del 2008. Ma mentre nel 2008 i conflitti hanno provocato in totale la morte di 56mila persone, nel 2014 il numero delle vittime è salito a 180mila. Nel tempo è aumentato anche l’impatto dei conflitti, che per esempio hanno causato un numero più alto di profughi e sfollati, tanto che nel 2013 l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha osservato che per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale il numero delle persone costrette ad abbandonare le loro case nel mondo ha superato i 50 milioni.
Il conflitto che ha causato il numero maggiore di vittime nel 2014 è stato quello in Siria, dove nell’anno passato sono morte 70mila persone. Segue l’Iraq, dove l’avanzata del gruppo Stato islamico ha provocato la morte di 18mila persone e due milioni di sfollati. “Il quadro del 2014 è misto”, si legge nelle conclusioni del rapporto. Alcuni conflitti che sembravano irrisolvibili, come in Colombia e nelle Filippine, mostrano segni di miglioramento, altri, come l’Afghanistan, sono in evoluzione, ma i livelli di violenza restano alti. Nel mondo arabo vasti territori sono segnati da violenza e instabilità croniche e il fenomeno del jihadismo fornisce un potente acceleratore, con poche prospettive di soluzione.
Ogni anno nel mondo le mine antipersona provocano migliaia di vittime, per la maggior parte civili. Attualmente, 158 paesi (oltre l’80 per cento del totale mondiale) hanno sottoscritto il trattato di Ottawa (1997-1999) che prevede la messa al bando delle mine antipersona. Ma altre nazioni come Stati Uniti, India, Iran, Israele, Pakistan e Russia, non hanno ancora aderito al trattato contro la più devastante arma indiscriminata dei nostri tempi. Leggi
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