Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre sei persone sono morte in un bombardamento israeliano contro un centro di soccorso di Hezbollah nel centro di Beirut, dopo una giornata di combattimenti in cui otto soldati israeliani sono rimasti uccisi. Leggi
L’uccisione di un generale iraniano in un attacco israeliano a Damasco potrebbe provocare la dura reazione di Teheran. E inasprire anche gli scontri con Hezbollah al confine libanese Leggi
Il governo siriano è coinvolto nella produzione di captagon, una droga diffusa in tutta la regione. E per farsi riammettere nella Lega araba ha promesso di fermare il contrabbando Leggi
Negli ultimi mesi il processo per reintegrare il regime siriano nella regione ha accelerato. Alla base c’è l’idea condivisa di una società in cui i diritti umani non sono una priorità Leggi
Il presidente Bashar al Assad cercherà di approfittare dell’emergenza per uscire dall’isolamento diplomatico Leggi
Quattrocentomila persone sono intrappolate alla periferia di Damasco e vengono bombardate dal regime siriano e dai russi. Per molti osservatori si tratta di atti di sterminio. Leggi
A pochi chilometri dalla linea del fronte, nello stadio Tishrin a Damasco, alcuni atleti si preparano per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, che cominciano il 5 agosto. Sette siriani parteciperanno ai giochi: due atleti, un judoka, due nuotatori, un pesista e una tennistavolista. Il video dell’Afp. Leggi
Nei territori controllati dal governo di Bashar al Assad i siriani sono chiamati a votare per eleggere il parlamento. Ma le votazioni si svolgono solo in un terzo del territorio nazionale. Il video dell’Afp. Leggi
La guerra in Siria è scoppiata il 15 marzo 2011 con le manifestazioni contro il regime di Bashar al Assad. In cinque anni si contano più di 270mila morti, e almeno la metà della popolazione è stata costretta a lasciare la propria casa. Gli sfollati sono milioni. L’Afp racconta alcune delle loro storie. Il video. Leggi
Il 16 agosto l’esercito leale al regime di Bashar al Assad ha bombardato alcune cittadine nel nordest di Damasco e ha ucciso più di cento persone, la maggior parte delle quali civili. Il video dei bombardamenti. Leggi
I ribelli siriani hanno conquistato una posizione militare strategica ad Aleppo, nel corso dell’offensiva lanciata per “liberare” una delle più importanti città del paese dalle forze del regime di Bashar al Assad che controlla ancora la parte occidentale della città. Nel frattempo l’esercito ha rafforzato l’assedio a Zabadani, l’ultima roccaforte dei ribelli al confine tra Siria e Libano. Leggi
L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha condannato i bombardamenti delle forze ribelli ad Aleppo, che avrebbero ucciso almeno 34 persone. Il delegato delle Nazioni unite è stato ricevuto martedì 16 giugno a Damasco dal presidente siriano Bashar al Assad per discutere della crisi siriana. Assad ha assicurato il suo sostegno ai colloqui di pace in corso a Ginevra.
I ribelli hanno colpito la moschea di Al Rahmane, mentre dei bambini stavano seguendo una lezione di religione, e hanno attaccato anche altri quartieri vicini. Il bilancio delle vittime è salito a 34 morti, di cui 12 minori. I feriti sarebbero almeno 190. De Mistura ha parlato di un’aggressione indiscriminata contro i civili e ha invitato il regime di Damasco a non rispondere con nuovi bombardamenti: questo “grave attacco non deve in alcun modo giustificare rappresaglie con barili esplosivi da parte del governo siriano”. E ha aggiunto: “il diritto internazionale umanitario deve essere applicato in ogni circostanza, senza distinzioni”.
Attenzione: questo video contiene immagini cruente.
Secondo gli analisti, lo scontro tra ribelli e truppe governative ad Aleppo e in altre aree della Siria occidentale potrebbe intensificarsi nelle prossime settimane, dopo i successi militari riportati dalle forze di opposizione al regime di Damasco nelle regioni centrali, meridionali e nordoccidentali del paese.
Durante l’incontro con De Mistura, il presidente Assad ha sottolineato che “il silenzio incoraggia i terroristi a continuare con i loro crimini e il mondo deve essere consapevole della minaccia del terrorismo alla sua sicurezza e alla sua stabilità”.
Dal luglio del 2012 Aleppo, ex capitale economica siriana, è divisa tra i quartieri a est, in mano ai ribelli, e quelli a ovest, controllati dal regime. La conquista della città sarebbe un’importante vittoria strategica per gli insorti, impegnati a combattere contro l’esercito regolare da oltre quattro anni. Nel corso del conflitto sono morte più di 220mila persone.
La commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria è pronta a condividere la lista di sospettati dei crimini di guerra commessi in quattro anni di conflitto. Non a renderla pubblica, come aveva annunciato in un primo momento Paulo Pinheiro, responsabile della commissione, ma a consegnarla ad alcuni governi. “In futuro renderemo pubblica la lista dei nomi, ora li condividiamo con le autorità giudiziarie dei paesi in cui si svolgeranno i processi”, ha detto Pinheiro durante la presentazione dell’ultimo rapporto al Consiglio per i diritti umani dell’Onu a Ginevra. L’obiettivo è aggirare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove Cina e Russia hanno usato il loro diritto di veto per impedire alla Corte penale internazionale di giudicare i crimini commessi in Siria.
I quattro osservatori della commissione d’inchiesta dell’Onu non sono mai potuti entrare in Siria, ma hanno raccolto migliaia di testimonianze delle vittime, documenti e foto satellitari.
Dopo quattro anni di guerra civile, i combattimenti continuano. In questo video diffuso dalla Reuters, ma che l’agenzia non ha potuto verificare, si vedono i bombardamenti aerei del regime che distruggono due palazzi di un sobborgo di Damasco, mentre ad Aleppo la popolazione protesta contro il governo.
Dal 2011 a oggi le vittime del conflitto in Siria sono 215mila, secondo un rapporto dell’Osservatorio siriano dei diritti umani.
Oltre ad aver scatenato l’indignazione tra le alte cariche dello stato, il viaggio dei quattro parlamentari francesi a Baghdad è il segno evidente di una volontà sempre più diffusa di riavvicinarsi al regime di Bashar al Assad. Il dibattito non è limitato alla Francia, ma cresce anche negli Stati Uniti e nel resto dell’Europa, e in questo momento l’ultima cosa da fare sarebbe quella di sottovalutare chi sostiene questa svolta. Leggi
L’esplosione di un autobus in un quartiere centrale di Damasco, in Siria, ha ucciso almeno sei persone e ne ha ferite diciannove. L’Osservatorio siriano dei diritti umani non ha ancora spiegato le ragioni e le responsabilità dell’attentato. Afp
Un video amatoriale pubblicato su internet mostra i combattimenti tra l’esercito di Bashar al Assad e i ribelli. Le immagini vengono da Damasco, Homs e Aleppo. Leggi
Awad Nasir sta scrivendo una lunga poesia su Damasco. Ci ha vissuto per nove anni e ha sposato una siriana. Leggi
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