South China Morning Post

È un quotidiano anglofono pubblicato a Hong Kong dal 1903. Oggi appartiene al gruppo Alibaba.

Nik Zanella
Nirvana sulle onde

Sull’isola di Hainan, in Cina, un istruttore di surf italiano allena una generazione di aspiranti campioni. Tutto è cominciato con un monaco che cavalcava un mitico pesce Leggi

Percorso dolomitico

Il racconto di una settimana sulle Dolomiti, lungo un tratto dell’Alta via 1. A piedi da un rifugio all’altro attraverso paesaggi stupendi Leggi

Campioni cinesi

Yolo della regista Jia Ling, che in Cina ha dominato il botteghino, aprirà il Far east film festival di Udine Leggi

I tailandesi hanno votato per il cambiamento

Il partito Phak kao klai vuole limitare il potere dei militari e abrogare la legge che impedisce di criticare il re. Alle elezioni ha trionfato, ma non è detto che riuscirà a governare Leggi

Non c’è pace se l’occidente non accetta compromessi

La priorità dei paesi non occidentali è fermare il conflitto. Ma la pace è irrealizzabile se gli Stati Uniti non accettano compromessi Leggi

Tre disastri inspiegabili

Per anni ci chiederemo quali sono stati i costi delle chiusure, perché sono durate così a lungo e perché il 2023 non è stato l’anno dell’annunciata ripresa Leggi

Grandi speranze

Una nuova leva di registi cinesi raccoglie premi con i suoi corti. Ma è presto per parlare di una rinascita Leggi

I giornalisti del Kashmir presi di mira dalle autorità

Fare informazione nell’ex stato autonomo indiano è quasi impossibile. E l’arresto recente del più noto reporter kashmiro è l’ultimo segnale intimidatorio per la stampa Leggi

I matrimoni precoci sono in aumento

Diffusi soprattutto tra i musulmani e consentiti dalla legge islamica, durante la pandemia sono cresciuti in tutta l’Asia meridionale a causa della povertà Leggi

Gli indiani alla conquista della Silicon valley

Parag Agrawal, il nuovo amministratore delegato di Twitter, è solo l’ultimo di una lunga serie di dirigenti indiani nelle aziende tecnologiche statunitensi. Perché così tanti? Leggi

Pechino continua a negare il massacro di piazza Tiananmen

Il 4 giugno 1989 in Cina si è fermata ogni spinta riformatrice. Il governo, aiutato dal successo economico, è diventato più autoritario e ha alimentato il nazionalismo, mettendo a tacere ogni voce critica. Leggi

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