Il 17 dicembre la giustizia statunitense ha inasprito le accuse contro Luigi Mangione, presunto autore dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato del colosso assicurativo sanitario UnitedHealthcare. Leggi
Arrestato il 9 dicembre dopo una caccia all’uomo durata cinque giorni, Luigi Mangione, uno statunitense di 26 anni, è stato incriminato per l’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato della UnitedHealthcare. Leggi
Il 4 dicembre Brian Thompson, amministratore delegato del colosso assicurativo sanitario UnitedHealthcare, è stato assassinato a colpi di arma da fuoco nel cuore di Manhattan, secondo alcuni mezzi d’informazione locali. Leggi
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il 25 novembre che i presunti autori dell’omicidio di Tzvi Kogan, un rabbino dalla doppia cittadinanza d’Israele e della Moldova, sono cittadini uzbechi. Leggi
Il 30 ottobre si è aperto a Rio de Janeiro, in Brasile, il processo agli autori dell’omicidio della consigliera comunale e attivista femminista Marielle Franco, avvenuto nel 2018. Leggi
Il presunto autore dell’omicidio del prete nativo Marcelo Pérez, avvenuto il 20 ottobre nel Chiapas, nel sud del Messico, è stato arrestato, ha annunciato il 22 ottobre il governatore dello stato Rutilio Escandón. Leggi
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha affermato il 14 ottobre che l’India ha commesso “un errore madornale” quando ha deciso di “attaccare cittadini canadesi”, mentre New Delhi e Ottawa hanno espulso i rispettivi ambasciatori. Leggi
Alejandro Arcos Catalán, sindaco di Chilpancingo, capoluogo dello stato meridionale di Guerrero, è stato assassinato pochi giorni dopo il suo insediamento, hanno annunciato il 6 ottobre le autorità locali. Leggi
“Il 24 marzo Brigitte García, sindaca di San Vicente, una piccola città della provincia costiera di Manabí, è stata trovata morta in un’auto insieme a un funzionario... Leggi
“James Crumbley, il padre di Ethan Crumbley, il ragazzo che nel 2021 ha ucciso quattro studenti aprendo il fuoco in una scuola del Michigan, è stato riconosciuto colpevole... Leggi
Ha passato più di metà della sua vita a difendere la riserva naturale del Güisayote, in Honduras. Oggi ha 67 anni e non rinuncia alla sua lotta, nonostante le difficoltà e le minacce di morte ricevute Leggi
Il 27 aprile Girma Yeshitila, leader del Partito della prosperità (al governo) nella regione dell’Amhara, è stato ucciso in un attacco lungo la strada verso Debre Birhan,... Leggi
In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, qualche dato sul femminicidio e la violenza di genere in Italia e nel mondo. Leggi
Generali e colonnelli erano a conoscenza delle uccisioni di civili avvenute in Colombia tra il 2002 e il 2008. Lo rivela l’organizzazione umanitaria Human rights watch (Hrw) in un rapporto pubblicato mercoledì 24 giugno. L’Hrw ha spiegato che i corpi delle vittime sono stati fatti poi passare per cadaveri di ribelli e paramilitari, per mostrare il successo delle forze armate nel contrastare la guerriglia rivoluzionaria. La tragedia è nota come “lo scandalo dei falsi positivi”.
Gli inquirenti stanno indagando su almeno 3.700 casi di omicidi extragiudiziali, cioè esecuzioni di civili avvenute senza un regolare processo. Questi omicidi potrebbero essere stati addirittura ordinati o compiuti dai vertici militari, aggiunge l’organizzazione: almeno 180 battaglioni e unità dell’esercito avrebbero compiuto questi crimini, si legge nel rapporto.
Finora sono stati condannati 815 soldati di basso grado, ma solo sei colonnelli e nessun generale. Molti alti ufficiali dell’esercito, responsabili di alcune delle brigate accusate degli omicidi, hanno fatto poi carriera nelle forze armate. Tra questi, i generali in pensione Mario Montoya e Óscar González Peña, il generale Juan Pablo Rodríguez Barragán, attuale comandante delle forze armate, e infine l’alto comandante dell’esercito, il generale Jaime Lasprilla Villamizar.
Le accuse mosse da Human rights watch sono state respinte dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha difeso Jaime Lasprilla e Juan Pablo Rodríguez, precisando che nessuna indagine è in corso nei loro confronti. Santos è stato ministro della difesa, e quindi massimo responsabile dell’esercito, dal 2006 al 2009.
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