Il 10 gennaio il governo tedesco ha confermato di aver dato il via libera alla vendita di missili all’Arabia Saudita, revocando un embargo sulle esportazioni di armi a Riyadh che durava da alcuni anni.
Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ha dichiarato alla stampa che alla fine del 2023 il governo ha approvato la vendita di missili Iris-T all’Arabia Saudita, confermando alcune rivelazioni del settimanale tedesco Der Spiegel.
Berlino aveva congelato le vendite di armi a Riyadh dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi alla fine del 2018.
“Confermo le notizie riportate nell’articolo”, ha dichiarato Hebestreit nel corso di una conferenza stampa. Il governo ha autorizzato la vendita di 150 missili aria-aria, cioè lanciati da un aereo in volo con l’obiettivo di distruggere un altro velivolo.
La revoca dell’embargo è stata resa possibile dal mutato atteggiamento di Berlino nei confronti di Riyadh, in un contesto di crisi in Medio Oriente per il conflitto tra Israele e Hamas.
Il 7 gennaio, nel corso di una visita in Israele, la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock aveva annunciato che la Germania non si sarebbe più opposta alla vendita dei caccia multiruolo Eurofighter all’Arabia Saudita, nell’ambito di un contratto negoziato dal Regno Unito, che Berlino bloccava da anni.
In seguito all’embargo imposto nel 2018 la Germania ha deciso di bloccare sia le esportazioni militari dirette all’Arabia Saudita sia quelle legate a iniziative congiunte con gli alleati, come il progetto Eurofighter, che coinvolge anche Regno Unito, Italia, Francia e Spagna.
Il governo tedesco ha giustificato la svolta con “l’atteggiamento costruttivo” assunto da Riyadh dall’inizio dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che avrebbe contribuito a evitare un allargamento del conflitto.