Almeno undici persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un incendio che, spinto dai forti venti, ha raggiunto alcuni villaggi nel sudest della Turchia, causando anche la morte di centinaia di animali.
Il 21 giugno il ministro della salute Fahrettin Koca ha affermato che “undici persone sono morte e settantotto sono rimaste ferite”. Di queste, cinque sono ricoverate in terapia intensiva.
L’incendio si è sviluppato in una zona rurale tra le città di Diyarbakır e Mardin, vicino al confine con la Siria.
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Koca ha aggiunto che i pompieri hanno messo sotto controllo il rogo nel corso della notte, ma che “sono ancora al lavoro”.
Gli abitanti del villaggio di Köksalan hanno dichiarato all’Afp di aver perso metà delle loro circa mille capre e pecore.
L’incendio era divampato il 20 giugno a causa della combustione di stoppie una trentina di chilometri a sud di Diyarbakır, dove negli ultimi giorni le temperature hanno superato i 40 gradi, ha affermato il ministro dell’interno Ali Yerlikaya.
Il ministro della giustizia Yılmaz Tunç ha annunciato l’apertura di un’inchiesta.
Tredicimila ettari di vegetazione
Secondo il Sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi (Effis), dall’inizio dell’anno quasi tredicimila ettari di vegetazione sono stati distrutti dai roghi in Turchia.
Secondo gli scienziati, l’intensità e la frequanza degli incendi sta aumentando in tutto il mondo a causa del riscaldamento globale.