Il dibattito e le successive votazioni all’assemblea nazionale sulle mozioni di sfiducia presentate dalla sinistra e dall’estrema destra contro il governo francese guidato da Michel Barnier si svolgeranno il 4 dicembre a partire dalle 16, hanno affermato il 3 dicembre fonti parlamentari.
Barnier, ex commissario europeo, ha lanciato un appello alla responsabilità per evitare la caduta del governo e il successivo “caos”.
Questa sera alle 20 il premier di centrodestra, in carica da appena tre mesi, risponderà alle domande dei giornalisti in diretta tv.
Il 2 dicembre Barnier, 73 anni, aveva fatto ricorso all’articolo 49 comma 3 della costituzione per approvare la legge di bilancio senza una votazione all’assemblea nazionale, giustificando la decisione con “l’impossibilità d’intavolare un dialogo costruttivo con i gruppi politici”.
“La caduta di Barnier è scontata”
Almeno una delle due mozioni di sfiducia dovrebbe essere approvata, dato che il Rassemblement national (Rn, estrema destra) ha annunciato che voterà a favore di quella presentata dal Nuovo fronte popolare (Nfp), l’alleanza di sinistra che ha la maggioranza relativa dei seggi all’assemblea nazionale.
“La caduta di Barnier è scontata”, ha affermato Mathilde Panot, leader dei deputati di La France insoumise (Lfi, sinistra radicale).
“Il governo Barnier è nato grazie al sostegno dell’Rn e cadrà per la fine di questo sostegno”, ha dichiarato il deputato socialista Arthur Delaporte.
Barnier aveva fatto qualche concessione all’Rn, rinunciando ad alcune delle misure di austerità necessarie per risanare il bilancio, ma non è bastato.
“Sfiduciare il governo è purtroppo l’unico modo che la costituzione ci offre per proteggere il popolo francese da una legge di bilancio pericolosa, ingiusta e punitiva”, ha scritto sul social network X Marine Le Pen, storica leader dell’Rn.
“Comportamento irresponsabile”
La mattina del 3 dicembre vari ministri sono intervenuti alla radio e alla tv per mettere in guardia le forze politiche dal “caos politico” che seguirà la caduta del governo. “È il paese steso a essere in pericolo”, ha affermato il ministro dell’economia Antoine Armand.
“L’Rn cercava solo un pretesto per far cadere il governo”, ha dichiarato il ministro del bilancio Laurent Saint-Martin, denunciando “il comportamento irresponsabile dell’estrema destra”.
“La conseguenza della caduta del governo sarà una crisi economia che colpirà le persone più vulnerabili”, ha affermato il ministro dell’interno Bruno Retailleau.
Per approvare la mozione di sfiducia serviranno i voti di almeno 288 deputati, un numero inferiore a quelli di cui dispongono la sinistra e l’estrema destra.
In caso di caduta del governo, la Francia sprofonderebbe ancora di più nella crisi politica cominciata con lo scioglimento dell’assemblea nazionale deciso dal presidente Emmanuel Macron a giugno, dopo le elezioni europee, con l’ulteriore rischio di una crisi finanziaria legata alla scarsa fiducia dei mercati nella capacità dello stato di finanziare il debito pubblico.
Quest’anno è previsto un rapporto tra deficit e pil del 6,1 per cento, nettamente superiore rispetto al 3 per cento fissato dall’Unione europea.