Aids

Che fine ha fatto l’aids

Il 1 dicembre è la giornata mondiale della lotta contro l’aids, una malattia di cui ormai si parla pochissimo e con pregiudizio – anche se ci sono cure nuove e farmaci preventivi. Ma in Italia si fa poco e i casi crescono. Perché all’hiv nel nostro paese non si vuole pensare. Leggi

Le strategie dell’Europa per sconfiggere l’aids

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha fatto passi avanti importanti. La storia di questa malattia e della lotta per trovare una cura, nella nuova puntata del notiziario di Arte. Leggi

Cole Porter ai tempi dell’hiv

Red hot + blue non è stato solo un album benefico ma un atto di attivismo e di coraggio. Leggi

Perché l’aids aspetta ancora un vaccino?

Quarant’anni fa è cominciata l’epidemia di hiv, ma le persone sieropositive devono ancora sottoporsi a terapie per tutta la vita. Tuttavia i vaccini sviluppati contro il covid-19 sono una vera rivoluzione e potrebbero fare la differenza. Leggi

Perché l’Africa ha rischiato di morire di aids

Trent’anni fa un’altra pandemia colpiva la popolazione mondiale. E la disuguaglianza nell’accesso ai test e alle cure era accettata tra l’indifferenza delle istituzioni internazionali. Un libro ripercorre silenzi, fallimenti e progetti. Leggi

Quando l’aids uccideva solo quelli che dovevano morire

Da Angels in America a It’s a sin, passando per Looking e Pose: come le serie tv hanno raccontato la comunità lgbt+ travolta dalla pandemia di aids negli anni ottanta. Leggi

Quest’anno la conferenza sull’aids ha portato alcune buone notizie

La riunione annuale si è svolta online, ma sono stati comunque annunciati progressi nella prevenzione e nel trattamento dell’hiv. Uno degli annunci più interessanti della conferenza, tuttavia, è stata l’intrigante possibilità di una cura. Leggi

Uno studio sull’hiv che sta cambiando la vita a migliaia di persone

Secondo i ricercatori se le terapie hanno ridotto la presenza del virus nel sangue a livelli molto bassi una persona sieropositiva può avere rapporti sessuali anche senza protezioni. È una conferma di cui si parla ancora poco in Italia. Leggi

Una campagna contro gli stereotipi su aids, tubercolosi e malaria

Il 1 dicembre 2018 è la trentesima giornata mondiale contro l’aids. Ma l’obiettivo di debellarlo entro il 2030 rischia di non essere raggiunto. Leggi

Le contraddizioni della lotta all’aids

In Nordeuropa si cerca di normalizzare la sieropositività, ma in Italia si assiste a una drastica diminuzione delle campagne di prevenzione dell’hiv. Leggi

Notizie buone e cattive sulla lotta all’aids

Nel 2016 c’è stato un calo dei decessi legati all’aids e i farmaci antiretrovirali si sono diffusi in quasi tutto il mondo. Leggi

La lotta della Thailandia contro l’aids

Nel 1988 in Thailandia, a Bangkok, per la prima volta nasceva un bambino da una donna infettata dal virus hiv. Dopo quasi quarant’anni, il paese è riuscito a combattere con successo l’epidemia, grazie agli sforzi in più settori. Leggi

La lotta per sconfiggere l’aids è ancora lunga

La lotta al virus hiv non fa progressi. “Il numero di persone infettate dall’hiv ogni anno ha raggiunto il massimo nel 1997, arrivando a circa 3,5 milioni di casi. Gli sforzi nella prevenzione, con campagne informative, diffusione di test diagnostici e la distribuzione di miliardi di preservativi, ha ridotto drasticamente quel numero. Ma intorno al 2010 i progressi si sono fermati. Leggi

Ignoranza e pregiudizi sono i peggiori nemici della lotta all’aids

La ricerca e la medicina permettono ormai a chi ha contratto l’hiv di vivere bene e a lungo, ma la prevenzione e la “normalizzazione” sociale rimandano a decenni fa. Rimandano cioè all’inizio di un’epidemia che incarnava perfettamente, agli occhi dei più beghini e moralistici controllori dei costumi, una punizione per chi viveva in modo immorale e violava presunte regole di buona condotta. Leggi

Tra gennaio e giugno un milione di persone in più hanno ricevuto la terapia contro l’hiv/aids.
Tra gennaio e giugno un milione di persone in più hanno ricevuto la terapia contro l’hiv/aids. Al livello globale le persone che seguono la terapia antiretrovirale sono circa 18,2 milioni, il doppio di cinque anni fa. Il risultato potrebbe portare alla fine dell’epidemia entro il 2030, come previsto dalle Nazioni Unite. Tuttavia nella lotta all’hiv/aids le giovani donne rimarranno penalizzate, soprattutto nell’Africa subsahariana, a causa dell’alto rischio di infezione, della scarsa diffusione dei test e della mancata aderenza alle cure.
Per sconfiggere l’aids bisogna abbassare il prezzo delle cure

Quattro anni fa regnava un deciso ottimismo: secondo i calcoli l’aids era in calo e sarebbe stato possibile, un giorno, debellarlo. All’epoca il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull’hiv/aids (Unaids) prevedeva coraggiosamente “la fine dell’aids entro il 2030”. Oggi nessuno è più così ottimista. Leggi

Il paziente zero non esiste

Non è mai esistito il paziente zero, l’uomo che avrebbe portato il virus hiv negli Stati Uniti. Per anni molti hanno considerato l’assistente di volo canadese Gaétan Dugas l’iniziatore dell’epidemia nel paese nordamericano. Uno studio pubblicato su Nature assolve Dugas. Leggi

La lotta all’aids non è ancora finita

Le nuove infezioni da hiv registrate ogni anno stanno diminuendo a livello mondiale, ma il calo è troppo lento per raggiungere l’obiettivo del 2030. Il problema della prevenzione è diventato uno dei più importanti nella lotta all’hiv/aids ed è molto discusso alla conferenza internazionale sull’aids in corso a Durban, in Sudafrica. Leggi

Oggi in Sudafrica i malati di aids hanno un futuro

Il Sudafrica che dal 18 luglio ospita la Conferenza internazionale sull’aids è molto cambiato da quando l’allora presidente Thabo Mbeki dichiarò che non esisteva un rapporto tra l’hiv e la malattia. Oggi 3,4 milioni di sudafricani ricevono i farmaci antiretrovirali, che permettono alle persone sieropositive di vivere normalmente. Leggi

Sconfiggere l’aids è possibile
Comincia a Durban, in Sudafrica, la conferenza internazionale sull’aids. L’incontro, che dura fino al 22 luglio, torna nella città sudafricana dopo 16 anni. In quell’occasione si decise di rendere disponibili a tutti i farmaci antiretrovirali e di creare, per questo scopo, il Fondo globale per la lotta all’aids, la tubercolosi e la malaria. Quest’anno l’attenzione sarà più sulla prevenzione che sulle cure. Dal 2005 – quando si raggiunse il culmine di due milioni di morti in tutto il mondo – le nuove infezioni sono in calo: nel 2015 i decessi sono stati 1,1 milioni.
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