“Abbiamo scelto questo momento del documentario perché Patrizia Cavalli un po’ ci bullizza”, spiega Francesco Piccolo, regista insieme ad Annalena Benini del documentario sulla poeta. Leggi
“Avevamo bisogno che Deva Cassel si tuffasse da una barca, ma non era una situazione facile”, spiega la regista del film tratto dall’omonimo romanzo di Cesare Pavese. Leggi
“Ho cercato di riproporre quella che è la velocità e la durezza di esecuzione durante i veri assalti ai portavalori”, spiega la regista. Leggi
“Siamo andati in Kuwait perché è uno dei posti più interessanti per esplorare la vita oltre il lavoro”, spiega il regista del documentario. Leggi
“Abbiamo scelto di utilizzare inquadrature fisse e pochi movimenti di macchina, con dei primi piani che stessero ben vicini alle emozioni dei personaggi”, spiega la regista. Leggi
“La mano che spunta dalla terra è piccola, ma il grandangolo la fa sembrare quella dell’incredibile Hulk”, dice il regista. Leggi
“La sequenza racconta l’intesa tra i due protagonisti”, dice il regista. “La luce ha un ruolo importante. È verosimile ma al tempo stesso ha qualcosa di irreale”. Leggi
“Tutto il film ruota intorno all’ipotesi di una bellezza che può essere fatta anche di un semplice pezzo di vetro”, spiega il regista. Leggi
“Nella scena vediamo uno dei protagonisti attraversare un uliveto del Salento colpito dal batterio della Xylella”, spiega uno dei due registi del documentario. Leggi
“Il protagonista è posto al centro di una sorta di giostra da cui vede entrare e uscire le persone della sua vita e sfilare i modelli contraddittori tra cui ancora non sa scegliere”, spiega il regista. Leggi
“Questa scena è la svolta del film perché si vede realmente il comportamento del protagonista, il fidanzato di Mia”, spiega il regista. Leggi
“Sono molto contento di questa piccola scena perché serve a impostare il rapporto tra una madre e una figlia”, spiega il regista. Leggi
“In questa sequenza il materiale di repertorio è parte integrante del film, voce e corpo della memoria”, spiega la regista. Leggi
“Questa sequenza esprime perfettamente il resto del film, sospeso tra amarezza e dolcezza”, spiega la regista franco-tunisina. Leggi
“Questa scena è stata una delle più complesse del film”, dice il regista italiano. “Volevamo una massa di gente spontanea, quasi informe. Per questo abbiamo organizzato una vera festa”. Leggi
“Per il tipo di film e la relazione che cercavo con loro era necessario eliminare ogni filtro”, spiega la regista. Leggi
“Documentario o finzione? Vero o falso? Qui è tutto vero ed è tutto falso insieme”, dice il regista. “Per far vivere allo spettatore un’esperienza unica raccontando piccoli momenti ordinari”. Leggi
“Questa scena svolge la cosiddetta funzione di semina. Ovvero l’inserimento nella memoria dello spettatore di un’azione che si ripresenterà successivamente”, dice il regista. Leggi
“In questa sequenza Daniel racconta di quando, attraversando il confine tra Italia e Slovenia, ha visto per la prima volta Trieste dall’alto di notte”, spiegano i registi. Leggi
“In questa sequenza vediamo alcuni personaggi durante una giornata di duro lavoro in campagna. L’ex terrorista Mario Tuti si distingue subito dagli altri”, spiegano i registi del collettivo Santabelva. Leggi
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