Il 30 settembre è cominciato a Parigi il processo a Marine Le Pen e ad altri ventiquattro esponenti del Rassemblement national (Rn, estrema destra), accusati di aver usato in modo improprio fondi del parlamento europeo. Leggi
In Germania è Pegida. In Grecia Alba dorata. E in Francia è il Front national. Aiutati dalla paura del terrorismo e dalla crisi, i movimenti di estrema destra stanno conquistando sempre più elettori nei paesi europei. Il caso francese e l’ascesa del partito di Marine Le Pen in un video del New York Times. Leggi
All’indomani del secondo turno delle elezioni regionali, dove gli elettori hanno sbarrato la strada al Front national di Marine Le Pen, i giornali francesi mettono in guardia contro la tentazione di tornare al “business as usual” da parte dei partiti tradizionali e chiedono un vero risveglio democratico. Leggi
Il Front National non ha conquistato neanche una regione nel secondo turno delle elezioni, nonostante il risultato storico raggiunto nel primo turno (quasi il 28 per cento). Leggi
Secondo gli ultimi sondaggi, grazie alla desistenza dei socialisti, il Front national potrebbe essere sconfitto nelle due regioni in cui sono candidate proprio Marine Le Pen e la nipote: Picardia-Nord-Pas-de-Calais e Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Leggi
Alleato del Front national al Parlamento europeo, il leader della Lega nord è stato tra i primi a festeggiare i risultati del primo turno delle regionali in Francia. Al di là delle smancerie tra alleati, la situazione delle due formazioni è molto diversa. Leggi
Le urne sono da poco chiuse in Francia, ma un primo elemento appare molto chiaro: Marine Le Pen ha più che vinto la sua scommessa. Il Front national, il partito euroscettico e xenofobo, è arrivato in testa al primo turno delle regionali, il 6 dicembre, in sei delle 13 regioni della Francia metropolitana. Leggi
Quando non si è una parlamentare europea, come lo è Marine Le Pen, è perfettamente comprensibile non capire le istituzioni europee. Bisogna infatti tenere presente che l’Unione è una novità assoluta, una federazione in divenire, un gruppo di stati sovrani che hanno deciso di determinare insieme il futuro comune in molti ambiti Leggi
La presidente del Front national, Marine Le Pen, ha annunciato la sua candidatura alle elezioni regionali del prossimo dicembre, per la circoscrizione di Nord-Pas-de-Calais e Picardie. Le Pen si era già candidata per lo stesso incarico nel 2010, ottenendo il 18,31 per cento dei voti al primo turno e il 22,20 per cento al secondo. Nel 2004 si era invece candidata alla presidenza della regione Île-de-France e si era fermata al 12,3 per cento dei consensi.
Per la leader del Front national la posta in gioco è alta: sa che una sconfitta alle regionali potrebbe indebolire la sua candidatura all’Eliseo del 2017, il suo vero obiettivo, scrive Le Monde, secondo cui ci sono alte probabilità che nella circoscrizione Nord-Pas-de-Calais/Picardie vinca proprio il Front national. Già alle elezioni europee del 2014 e a quelle dipartimentali – simili alle provinciali italiane – del 2015, il partito di estrema destra aveva ampiamente sconfitto gli avversari proprio nelle regioni di Nord-Pas-de-Calais e Picardie.
Nel consiglio regionale attualmente il gruppo del Front national conta 18 consiglieri. Secondo un sondaggio di OpinionWay pubblicato da Le Figaro, Le Pen è la favorita: potrebbe ottenere il 33 per cento dei voti, contro il 26 per cento di Xavier Bertrand dell’Ump e il 23 per cento del socialista Pierre de Saintignon. Nella circoscrizione in cui correrà la leader del Front National uno dei temi elettorali fondamentali è l’immigrazione, cavallo di battaglia del partito di estrema destra francese.
Jean-Marie Le Pen, sospeso dal Front national, ora guidato dalla figlia Marine, ha annunciato di voler formare un suo proprio partito.
Il leader storico dell’estrema destra francese, Jean-Marie Le Pen, è stato sospeso temporaneamente dal partito che ha fondato: il Front national. Le Pen non potrà più parlare a nome del partito. A volerlo sua figlia, Marine Le Pen, che ha convocato il comitato disciplinare del partito a Nanterre, in Francia, per sanzionare le affermazioni antisemite fatte dal padre il mese scorso a una rivista di estrema destra francese, Rivarol. Jean-Marie Le Pen aveva definito per l’ennesima volta “i campi di concentramento un dettaglio della storia”.
Le posizioni razziste, xenofobe e antisemite professate da Jean-Marie minacciano la strategia di “normalizzazione” adottata dalla nuova leader del partito, Marine, che spera di andare al ballottaggio alle presidenziali del 2017 in Francia. Jean-Marie Le Pen è ancora presidente onorario del partito, ma la sospensione potrebbe determinare una successiva revoca della carica onoraria.
In politica spesso per conquistare il potere si deve uccidere il padre: l’erede designato del leader storico deve eliminare il suo mentore se vuole avere qualche probabilità di succedergi davvero. In Francia gli esempi sono numerosi: Georges Pompidou con Charles de Gaulle, Lionel Jospin con François Mitterrand e Nicolas Sarkozy con Jacques Chirac. Leggi
Jean-Marie Le Pen, il fondatore del partito francese di estrema destra Front National (Fn), ha rinunciato a presentarsi alle elezioni regionali nel sudest della Francia e si è pronunciato a favore della candidatura di sua nipote, Marion Maréchal-Le Pen. “Se devo sacrificare il futuro del movimento, non sarò io a causare il danno”, ha detto Le Pen.
La decisione è stata presa dopo che sua figlia Marine Le Pen, attuale leader del Fn, si era schierata contro la sua candidatura alle elezioni regionali in Provence-Alpes-Côte d’Azur, previste per il prossimo dicembre.
La leader del Front national, Marine Le Pen, è contraria alla candidatura del padre, Jean-Marie Le Pen, alle elezioni regionali in Provence-Alpes-Côte d’Azur.
L’attacco di Marine Le Pen arriva dopo le dichiarazioni del padre durante un’intervista all’emittente francese Bfmtv, del 2 aprile, sulle camere a gas naziste, che ha definito “un dettaglio della storia”, e quelle rilasciate oggi al giornale di estrema destra Rivarol, nel quale Jean-Marie Le Pen difende il maresciallo Pétain che cooperò con i nazisti. Secondo la figlia Marine, il padre Jean-Marie Le Pen sembra essere entrato in una spirale senza uscita, tra strategia della “terra bruciata” e “suicidio politico”.
“Il suo ruolo di presidente onorario non gli dà il diritto di prendere in ostaggio il Front national con provocazioni volgari, in cui l’unico scopo sembra danneggiarmi, mentre è un colpo per l’intero movimento, i suoi dirigenti, i candidati, i sostenitori e gli elettori”, ha detto la leader.
In attesa dell’assemblea del partito del prossimo 17 aprile, il vicepresidente del Front national, Florian Philippot, ha annunciato su Twitter una rottura con il presidente Le Pen: “La rottura politica con Jean-Marie Le Pen è ormai totale e definitiva. Su iniziativa di Marine Le Pen saranno presto prese delle decisioni”.
L’unica certezza è che l’estrema destra continua a mettere radici in Francia. Quattro giorni dopo il primo turno delle elezioni dipartimentali, dobbiamo constatare che il Front national ha conquistato le piccole comunità, ha confermato la sua presa sul mondo operaio, attira elettori delle frange più povere della popolazione (quelle che finora avevano scelto l’astensione) e comincia ad avere un seguito anche nei quartieri alti, dove lo si preferisce a una destra giudicata ormai troppo molle. Leggi
Si sono aperte le urne in Francia per il primo turno delle elezioni dipartimentali, l’equivalente delle provinciali in Italia. Il voto si svolgerà con un sistema elettorale inedito, basato su collegi binominali (un uomo e una donna) a doppio turno.
L’obiettivo è garantire una maggiore presenza femminile nei consigli dipartimentali, dove dopo l’ultimo voto le donne erano solo il 14 per cento del totale. Anche i confini dei vecchi cantoni sono stati ridisegnati.
Il voto è la prima consultazione a livello nazionale dopo le europee del maggio 2014. Secondo i sondaggi, con il 30 per cento delle intenzioni di voto sono in testa il Front national (Fn) di Marine Le Pen e l’Ump di Nicolas Sarkozy. I socialisti del premier Manuel Valls sono invece intorno al 20 per cento. Per adesso tutta l’attenzione è puntata sul Front national, che ha schierato un numero record di candidati.
Sarà interessante capire, scrive il settimanale francese L’Obs, se al secondo turno del 29 marzo il partito di Le Pen cercherà di formare delle alleanze con l’Ump o se preferirà correre da solo.
Il prestito di nove milioni di euro che il Front national di Marine Le Pen ha negoziato con la First Czech-Russian Bank, di proprietà di Roman Jakubovič Popov, vicino all’ex presidente Dmitrij Medvedev, è il frutto di un’operazione “perfettamente normale e di impeccabile regolarità”. L’ha dichiarato il tesoriere del partito, Wallerand de Saint-Just. Leggi
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