A causa delle persecuzioni subite in Birmania, un milione di persone della minoranza musulmana si era stabilito nei campi profughi in Bangladesh. Ora in tanti fuggono anche da lì Leggi
I 75 superstiti di un naufragio avvenuto il 20 marzo al largo della costa della provincia indonesiana di Aceh hanno dovuto lasciare il rifugio dov’erano stati sistemati... Leggi
Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel 2023 sono morti o risultati dispersi più profughi rohingya in fuga dalla Birmania o dal Bangladesh... Leggi
In una settimana quasi novecento rohingya sono arrivati sulle coste della provincia indonesiana di Aceh, scrive Benar News. Il governo indonesiano ha fatto sapere che non... Leggi
A Kutupalong, il più grande campo profughi del mondo, vive ancora la maggior parte delle persone scappate dalla persecuzione dell’esercito birmano nell’autunno del 2017 Leggi
“È il momento giusto per dare ai rohingya la possibilità di esprimersi”, dice Shafiur Rahman, l’organizzatore di un concorso fotografico dedicato alla minoranza musulmana perseguitata in Birmania. Leggi
Il verdetto unanime della Corte internazionale di giustizia è un atto d’accusa ad Aung San Suu Kyi. Ma resta aperta la questione riguardante l’accusa alla Birmania di violazione delle norme contro il genocidio. Leggi
Il regista tailandese Aroonpheng descrive il nostro odio insensato verso l’altro, anche se è un derelitto. La giungla è il nostro inconscio, il suo labirinto. Leggi
Il Bangladesh ha accettato una proposta birmana per rimpatriare i profughi. Ma senza un intervento dell’Onu la pulizia etnica proseguirà indisturbata. Leggi
Dopo il 1989 il mondo sembrava più unito che mai. Ma oggi è diviso e non può essere analizzato con i vecchi strumenti, tanto meno a distanza. Leggi
La persecuzione del popolo rohingya non si ferma. E per le donne la fuga in Bangladesh non sempre rappresenta una via d’uscita dalla sofferenza. Leggi
Sono settant’anni che i governi militari e i nazionalisti birmani prendono di mira il popolo rohingya. Oggi lo accusano di essere complice di Al Qaeda. Leggi
Oltre 600mila rohingya sono scappati in Bangladesh a causa dell’offensiva dell’esercito birmano. E rischiano di rimanere profughi per sempre. Leggi
Il fiume Naf per 35 chilometri segna la frontiera tra la Birmania e il Bangladesh, e le barche devono scivolare silenziose e leggere, per confondere quelle di chi scappa con quelle di chi pesca. Reportage da Cox’s Bazar, il distretto bangladese dove cercano riparo i rohingya in fuga dallo stato birmano del Rakhine. Leggi
Oggi, 8 novembre, si svolgono in Birmania le elezioni legislative. Non si sono registrati incidenti e in tutto il paese ci sono lunghe code per votare: sono le prime consultazioni nazionali dal 2011, quando i generali dell’esercito hanno messo fine a quasi cinquant’anni di dittatura militare. Le elezioni precedenti risalgono al 1990: allora la Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito di Aung San Suu Kyi, vinse con il 52,5 per cento dei voti, ma i militari ignorarono il risultato. Suu Kyi era già agli arresti domiciliari e ci sarebbe rimasta, con alcune interruzioni, fino al 2010. La Lnd è ancora favorita, a scapito del Partito dell’unione per la solidarietà e lo sviluppo, al governo con il sostegno dei militari.
Il presidente della Birmania, Thein Sein, ha dichiarato lo stato di emergenza in quattro regioni (Chin, Magwe, Sagaing e Rakhine) per le pesanti alluvioni in cui sono già morte 27 persone. Le piogge monsoniche, che durano da settimane, hanno provocato allagamenti in quasi tutto il paese.
Migliaia di sfollati hanno trovato riparo nei monasteri. E secondo il quotidiano Burma Times le forze di sicurezza avrebbero cacciato i musulmani rohingya da scuole e uffici pubblici abbandonati nell’ovest dello stato di Rakhine, impedendo loro di ripararsi dalle piogge. Le Nazioni Unite hanno riferito che 140mila abitanti dello stato birmano stanno vivendo in accampamenti nella zona del capoluogo Sittwe. La maggioranza sono musulmani rohingya.
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