Sabato mattina decine di razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, mettendo fine a una tregua che era stata sostanzialmente rispettata da maggio.
I lanci, provenienti da diverse località della Striscia di Gaza, sono cominciati prima delle 6.30 e sono proseguiti per quasi quarantacinque minuti. In Israele le sirene di allarme hanno suonato in diverse città.
Finora il bilancio è di duecento morti e centinaia di feriti, hanno comunicato le autorità israeliane.
L’attacco contro Israele è stato rivendicato dal capo del braccio armato di Hamas: “Abbiamo deciso di porre fine a tutti i crimini dell’occupazione” e da questa mattina sono stati lanciati “più di cinquemila razzi”, ha detto Mohammad Deif, comandante delle Brigate Ezzedine al-Qassam, in una registrazione audio trasmessa da Al-Aqsa Tv, il canale televisivo di Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza.
Un portavoce israeliano ha confermato che “soldati e civili israeliani” sono stati rapiti da uomini armati di Hamas che si sono infiltrati nel territorio israeliano. Il portavoce non ha precisato il numero di persone rapite.
“Tutto ciò è contrario al diritto internazionale. Gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente”, ha detto su X Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Un video del Guardian
La rappresaglia israeliana
A metà mattinata l’esercito israeliano ha risposto con una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza e le sue truppe sarebbero impegnate in combattimenti a terra in “diversi luoghi intorno alla Striscia di Gaza” contro combattenti che si sarebbero infiltrati in territorio israeliano “utilizzando parapendii” via mare e via terra. Lo afferma un portavoce dell’esercito.
Nel pomeriggio gli israeliani hanno distrutto i tre edifici della Palestine Tower nel quartiere Al Rinal di Gaza. I giornalisti dell’Afp hanno visto le torri, ognuna alta più di dieci piani, crollare una dopo l’altra in seguito alle esplosioni. Nelle torri vivono decine di famiglie, che sarebbero state avvertite dell’imminenza dell’attacco e invitate dall’esercito a lasciare gli edifici.
Nella zona sud di Gaza, due ospedali di Medici senza frontiere (Msf) sono stati colpiti dalle forze israeliane, l’Indonesian Hospital e il Nasser Hospital. Un infermiere e un autista di ambulanza sono rimasti uccisi. Msf ricorda che in nessun modo gli ospedali possono essere un obiettivo militare.
Il bilancio provvisorio degli attacchi aerei israeliani è di almeno 232 morti e 1.697 feriti nella Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della salute di Hamas.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto sabato sera che vendicherà quella che ha definito “una giornata nera”, assicurando che l’esercito “farà diventare macerie tutti i posti in cui si nasconde Hamas”.
Il ministro dell’energia israeliano, Israel Katz, ha annunciato di aver firmato un decreto che ordina alla compagnia elettrica pubblica di “cessare la fornitura di elettricità a Gaza”. Gli abitanti di Gaza dispongono di elettricità solo per 5-15 ore al giorno, secondo i dati del Quartetto internazionale, formato da Nazioni Unite, Stati Uniti, Unione europea e Russia.
Molte compagnie aeree hanno annunciato la cancellazione dei voli da e per Tel Aviv questo sabato e per tutto il fine settimana.
(In aggiornamento)