All’indomani della storica vittoria del Rassemblement national (Rn) nel primo turno delle elezioni legislative, il campo del presidente Emmanuel Macron e l’alleanza di sinistra hanno annunciato dei patti di desistenza in vista del secondo turno del 7 luglio per impedire all’estrema destra di ottenere la maggioranza assoluta.
Tre settimane dopo il terremoto delle elezioni europee e la decisione di Macron d’indire le legislative anticipate, il Rassemblement national ha ottenuto il 33,14 per cento dei voti, il dato più alto della sua storia, facendo eleggere 39 deputati al primo turno, a cominciare da Marine Le Pen nella sua roccaforte del Pas-de-Calais.
Il Nuovo fronte popolare, l’alleanza di sinistra, è arrivato secondo con il 27,99 per cento dei voti e 32 deputati, mentre il campo presidenziale ha confermato la sconfitta alle europee con il 20,04 per cento dei voti.
Il tasso di partecipazione è stato del 66,71 per cento, contro il 47,51 per cento del 2022.
In vista del secondo turno, il campo presidenziale e l’alleanza di sinistra hanno lanciato un appello per dei patti di desistenza nei trecento collegi elettorali in cui si sfideranno tre o addirittura quattro candidati. L’obiettivo è impedire la vittoria dei candidati di estrema destra.
Tuttavia, alcuni candidati del campo presidenziale hanno fatto sapere di non volersi ritirare, pur essendo arrivati terzi, perché sostengono di avere maggiori possibilità di essere eletti di quelli di sinistra.
Il Nuovo fronte popolare ha dato un’indicazione chiara: tutti i candidati arrivati terzi devono ritirarsi. Ma Jean-Luc Mélenchon, leader di La France insoumise (Lfi, sinistra radicale), ha affermato che rispetterà l’indicazione “solo nei collegi in cui il Rassemblement national è arrivato primo”.
I candidati hanno tempo fino alle 18 del 2 luglio per ritirarsi dalla corsa.
Secondo le proiezioni dei principali istituti di sondaggi, che però non tengono conto dei patti di desistenza, il Rassemblement national, guidato da Jordan Bardella, 28 anni, dovrebbe ottenere tra i 240 e i 295 seggi all’assemblea nazionale (la maggioranza assoluta è di 289 seggi).
“È molto improbabile che il Rassemblement national possa ottenere la maggioranza assoluta”, ha affermato Brice Teinturier, vicedirettore generale dell’istituto Ipsos.