Il 25 settembre il gruppo libanese Hezbollah ha lanciato per la prima volta un missile verso Tel Aviv, ha affermato l’esercito israeliano, che ha condotto nuovi massicci raid aerei in Libano, in un momento in cui la comunità internazionale teme un conflitto regionale in Medio Oriente.
Le sirene d’allarme sono scattate all’alba nella più grande città israeliana, che si trova a un centinaio di chilometri dal confine libanese, ma il missile è stato intercettato.
Hezbollah ha confermato il lancio di un missile Qader verso il quartier generale del Mossad, il servizio di sicurezza esterno israeliano, accusato di essere responsabile “dell’assassinio di alcuni capi del gruppo e dell’esplosione simultanea dei cercapersone e dei walkie-talkie”.
Iscriviti a Mediorientale |
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Mediorientale
|
Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
|
Iscriviti |
Il 25 settembre, per il terzo giorno consecutivo, l’aviazione israeliana ha bombardato alcuni villaggi nel sud del Libano e la regione di Baalbek-Hermel, nell’est del paese.
L’agenzia di stampa libanese Ani ha riferito di un numero imprecisato di vittime. Poco dopo il ministero della salute libanese ha affermato che ci sono almeno dieci morti.
Negli ultimi giorni centinaia di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case.
Il 25 settembre è prevista una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su richiesta della Francia, mentre i timori di un conflitto regionale sono al centro dei dibattiti all’assemblea generale delle Nazioni Unite, che si è aperta il 24 settembre.
“Israele sta spingendo la regione verso la guerra”, hanno avvertito i ministri degli esteri di Egitto, Iraq e Giordania, condannando “l’aggressione israeliana”.
Philippe Lazzarini, capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha espresso il timore che il Libano diventi come la Striscia di Gaza, dove dal 7 ottobre 2023 infuria la guerra tra Israele e il gruppo palestinese Hamas.
Il 23 settembre gli attacchi israeliani hanno causato 558 morti e più di 1.800 feriti, secondo le autorità libanesi, il bilancio più pesante in un solo giorno dalla fine della guerra civile in Libano (1975-1990).
A metà settembre Israele ha annunciato di aver spostato “il baricentro delle sue operazioni militari dalla Striscia di Gaza al nord del paese”, al confine libanese, per consentire il ritorno a casa di decine di migliaia di sfollati israeliani.
Hezbollah, sostenuto dall’Iran, si è impegnato nell’ottobre 2023 ad attaccare Israele “fino al termine dell’aggressione a Gaza”. Da allora gli scambi a fuoco tra il gruppo e l’esercito israeliano al confine tra i due paesi sono stati quasi quotidiani.
Intanto, il 25 settembre Hezbollah ha affermato che uno dei suoi capi militari, Ibrahim Mohamed Kobeisi, è rimasto ucciso in un bombardamento israeliano avvenuto il giorno prima alla periferia sud della capitale Beirut. Il bombardamento ha causato sei morti e quindici feriti.
Le scuole e le università libanesi resteranno chiuse per tutta la settimana, mentre molte compagnie aeree hanno sospeso i voli per Beirut.