Il 3 aprile le autorità siriane hanno accusato Israele di voler destabilizzare la Siria dopo alcuni raid aerei che hanno distrutto un aeroporto militare seguiti da un’incursione di terra nel sud del paese. Secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani, gli attacchi hanno causato tredici morti.

Il ministro della difesa israeliano Israel Katz, il cui paese ha condotto centinaia di attacchi in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al Assad a dicembre, ha avvertito il presidente ad interim siriano Ahmed al Sharaa che “pagherà un prezzo molto alto” se la Siria metterà a rischio la sicurezza d’Israele.

“Quest’escalation ingiustificata costituisce un tentativo di destabilizzare la Siria”, ha affermato il ministero degli esteri siriano in un comunicato.

I raid contro obiettivi militari nel centro della Siria e nella regione di Damasco sono stati seguiti da un’incursione di terra nel sud, durante la quale sono state uccise nove persone.

La sera del 2 aprile l’aviazione israeliana aveva bombardato un centro di ricerca militare a Damasco, l’aeroporto militare di Hama e la base aerea militare T-4 nella regione di Homs.

Le autorità siriane hanno riferito che l’aeroporto di Hama è stato “quasi completamente distrutto”.

Secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani, quattro militari siriani sono morti e dodici sono rimasti feriti in quest’attacco.

L’esercito israeliano ha affermato di aver “colpito le capacità militari siriane nelle basi di Hama e Homs, oltre che nella regione di Damasco”.

“La presenza di armi nel sud della Siria costituisce una minaccia per Israele”, ha dichiarato un portavoce dell’esercito, riferendosi all’incursione di terra.

Dopo la caduta di Assad, deposto da una coalizione ribelle a guida islamista, Israele ha inviato le sue truppe in una zona cuscinetto demilitarizzata nel sud della Siria.

Ha anche condotto centinaia di raid aerei contro obiettivi militari, sostenendo di voler impedire che le armi siriane possano finire nelle mani sbagliate.

Intanto, durante una conferenza stampa a Parigi, il ministro degli esteri israeliano Gideon Saar ha accusato la Turchia di voler “aumentare la sua influenza in Siria”.