Vero. Non è ben chiaro da dove sia nata l’idea che per stare in buona salute bisogna puntare a fare diecimila passi al giorno. Probabilmente questa convinzione si è diffusa a causa di una campagna pubblicitaria pensata per la vendita di contapassi in Giappone, molto criticata perché priva di basi scientifiche. Ora uno studio condotto da Matthew Ahmadi presso l’università di Sydney, in Australia, suggerisce che il numero potrebbe essere giusto: fare tra i novemila e i diecimila passi al giorno sembra davvero ridurre il rischio di morte prematura o di avere un infarto. La ricerca ha coinvolto più di 72mila persone con un’età media di 61 anni che, hanno indossato al polso un dispositivo per la rilevazione dei movimenti. La salute dei partecipanti è stata monitorata per circa sette anni, durante i quali ci sono stati 1.633 morti e 6.190 episodi collegati a malattie cardiovascolari. Tenendo conto di altri fattori che potrebbero aver influenzato il rischio di malattia o di morte in quel periodo, come la qualità della dieta, il fumo o altri tipi di attività fisica, i ricercatori hanno concluso che chi faceva tra i novemila e i diecimila passi al giorno aveva avuto nei sette anni di studio un rischio più basso del 39 per cento di morte prematura e del 21 per cento di infarto o ictus. New Scientist
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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati