Un poliziotto è stato ucciso e un altro ferito nel nord del Kosovo domenica, durante un attacco contro una pattuglia che si stava avvicinando a una strada bloccata vicino al confine con la Serbia. Leggi
Il 18 luglio l’Unione europea ha dato il via libera all’apertura dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord. La decisione, annunciata dalla Repubblica... Leggi
L’accordo sul processo di adesione dell’Ucraina solleva molti interrogativi a partire dai paesi balcanici che sono in attesa da diversi anni. Oltre al messaggio politico all’Ue serviranno soluzioni istituzionali nuove in un contesto inedito. Leggi
Tre paesi balcanici aderenti alla Nato hanno vietato il sorvolo al ministro degli esteri russo diretto in Serbia, che ha protestato duramente. Mosca potrebbe far precipitare la regione nel caos senza inviare un solo carro armato. Leggi
Secondo Der Standard la Bulgaria potrebbe presto sollevare il suo veto sull’adesione della Macedonia del Nord all’Unione europea. La candidatura del paese, presentata... Leggi
La comunità politica proposta dal presidente francese offrirebbe ai paesi candidati all’ingresso un quadro di avvicinamento all’Ue. Si scontrerà con diversi ostacoli, ma con la guerra in corso ha perfettamente senso. Leggi
Oggi in Bosnia Erzegovina la comunità serba minaccia di nuovo la secessione, risvegliando gli incubi del passato. La capitale bosniaca resiste al nazionalismo, custodendo la memoria del conflitto degli anni novanta. Il reportage video. Leggi
Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik sembra voler spaccare il paese, anche con le armi. L’Unione europea non riesce ad agire unita, ma dovrebbe farlo per evitare una nuova guerra a una popolazione indifesa. Leggi
Lo scrittore croato Zoran Žmirić racconta i traumi della guerra e come sia nato un sistema corrotto e clientelare in vigore ancora oggi. Il secondo articolo di una serie dedicata alla disgregazione della Jugoslavia. Leggi
Le ong accusano l’Italia di respingere illegalmente i migranti che arrivano a Trieste provenienti dalla Grecia e dalla Turchia. Il racconto di alcuni di loro, espulsi più volte. Leggi
Nel libro YU: The lost identity, la fotografa croata Dragana Jurišicć riflette sulle sue origini e sul concetto di esilio. Il lavoro è in mostra a Getxo, in Spagna. Leggi
“Quando si distrugge la pace, si distrugge tutta la società. Poi ci vogliono anni per ricostruirla”. L’attivista bosniaco Kemal Pervanic spiega perché il processo di riconciliazione nei paesi dell’ex Jugoslavia durerà ancora decenni e paragona la retorica razzista e nazionalista usata oggi in occidente a quella usata nei Balcani negli anni novanta. Il video della Thomson Reuters Foundation. Leggi
Il New east photo prize è un concorso dedicato ai reportage fotografici realizzati nei paesi dell’est del mondo: Balcani, Europa orientale, Russia e Asia centrale. Alla sua prime edizione, gli undici finalisti sono stati selezionati tra più di mille proposte, provenienti da 25 luoghi diversi. Leggi
I Balcani stanno fronteggiando un crescente afflusso di migliaia di migranti ammassati alla frontiera, al freddo e sotto la pioggia, dopo che la chiusura del confine meridionale dell’Ungheria li ha costretti a dirigersi verso la Slovenia. Leggi
A vent’anni dal massacro di ottomila bosniaci di religione musulmana a Srebrenica si continuano a seppellire le vittime. Nel cimitero di Potočari sono cominciati i preparativi per seppellire 136 vittime, di cui 18 minorenni, accanto alle 6.241 già tumulate. Leggi
Un funzionario del ministero della difesa russo ha dichiarato che qualunque dispiegamento di armi pesanti statunitensi nei paesi dell’Europa dell’est e del Baltico sarà considerato come “il passo più aggressivo compiuto dal Pentagono dai tempi della guerra fredda”. Lo ha confermato l’agenzia di stampa russa Interfax. Il generale Yuri Yakubov ha aggiunto che Mosca aumenterà le sue forze sul confine occidentale, dispiegando unità aeree e terrestri. Inoltre sarà accelerato l’invio di nuovi missili Iskander nell’enclave russa di Kaliningrad, tra la Polonia e la Lituania, e saranno dispiegate le truppe in Bielorussia.
È la risposta della Russia alla notizia, rivelata dal New York Times il 13 giugno, secondo cui il Pentagono starebbe considerando l’ipotesi di inviare in modo permanente armi pesanti nei paesi baltici e dell’Europa orientale aderenti alla Nato, come Polonia, Lituania e Romania. L’iniziativa avrebbe l’obiettivo di scoraggiare una possibile aggressione della Russia in Europa. Secondo alcuni funzionari statunitensi, il piano prevederebbe di inviare sul terreno carriarmati, veicoli da combattimento per la fanteria e altre armi pesanti, oltre a cinquemila militari.
La Polonia e la Lituania hanno confermato che sono in corso negoziati con Washington per dispiegare in modo permanente armi pesanti statunitensi all’interno dei loro confini. Il ministro della difesa polacco, Tomasz Siemoniak, ha dichiarato di aspettarsi una decisione da parte degli Stati Uniti già entro le prossime settimane.
La proposta deve ancora essere convalidata dal segretario della difesa Ashton B. Carter e dalla Casa Bianca. Se fosse approvata sarebbe la prima volta dalla fine della guerra fredda che gli Stati Uniti schierano forze militari negli stati dell’Europa dell’est e nei paesi baltici, entrati nella Nato nel 2004 e in passato sotto la sfera d’influenza sovietica.
La pace di Dayton del 1995 ha congelato le divisioni della guerra. Serbi ortodossi, croati cattolici e bosniaci musulmani vivono separati e le altre comunità sono emarginate. A pochi giorni dalla visita di papa Francesco, l’equilibrio politico del paese è sempre precario. Il reportage di Nicole Di Giulio e Antonella Spinelli. Leggi
Al termine di un’indagine durata due anni, la sezione antiterrorismo della polizia ha smantellato una cellula di estremisti islamici che operava tra l’Italia e i Balcani per reclutare aspiranti jihadisti da mandare a combattere nelle milizie del gruppo Stato islamico. La procura di Brescia ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre uomini, il primo residente in Albania e gli altri due in provincia di Torino.
I primi due sono indagati del reato di reclutamento con finalità di terrorismo. Il terzo, ritenuto l’autore di un documento di propaganda di 64 pagine pubblicato online, è accusato di apologia di delitti di terrorismo, aggravata dall’uso di internet. Sono ancora in corso perquisizioni nei confronti di alcune persone sospettate di essere simpatizzanti dei jihadisti in Lombardia, Piemonte e Toscana. Corriere della Sera
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati