Il 20 dicembre l’esercito russo ha lanciato alcuni missili balistici contro la capitale ucraina Kiev, uccidendo una persona e ferendone nove, e privando centinaia di edifici del riscaldamento. Leggi
Il presidente statunitense ha permesso a Kiev di usare missili a lunga gittata in territorio russo. Anche per garantire il sostegno all’alleato prima che Donald Trump entri alla Casa Bianca Leggi
Nelle prime ore del mattino del 13 novembre l’esercito russo ha condotto un attacco massiccio con missili e droni contro la capitale ucraina Kiev, per la prima volta da più di due mesi. Leggi
A maggio il governo di Kiev ha lanciato una grande campagna di mobilitazione militare per la difesa del paese. Una scelta difficile, che sta causando profonde lacerazioni nella società ucraina Leggi
L’Europa potrebbe aver trovato il modo per finanziare la fornitura di armi all’Ucraina usando i fondi russi in Europa congelati a causa delle sanzioni. Dopo mesi di discussioni,... Leggi
Il 21 marzo l’esercito russo ha lanciato un attacco missilistico contro la capitale ucraina Kiev, ma i trentuno missili sono stati abbattuti, hanno affermato le forze armate ucraine. Leggi
Il 15 marzo i leader politici di Francia, Germania e Polonia – Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Donald Tusk – si sono riuniti a Berlino per ribadire il sostegno all’Ucraina.... Leggi
Il 7 febbraio i bombardamenti russi hanno causato almeno cinque vittime in Ucraina. Quattro persone sono morte quando è stato colpito un edificio residenziale della capitale Kiev. Leggi
Le continue offensive russe sugli obiettivi civili ucraini. La ritorsione di Kiev contro la città di Belgorod. L’ultima settimana è stata segnata dagli attacchi più violenti dall’inizio della guerra Leggi
L’offensiva russa del 29 dicembre 2023 nel racconto degli abitanti di Kiev Leggi
A quasi un anno dalla distruzione del gasdotto Nord Stream, secondo un’inchiesta dello Spiegel e della tv pubblica tedesca Zdf gli indizi raccolti confermano quello che... Leggi
La mattina del 24 giugno i mercenari del gruppo Wagner si sono messi in marcia verso Mosca contestando i vertici militari russi. Poi all’improvviso si sono fermati. Cosa volevano ottenere? Leggi
“L’Africa è intimamente legata alla Wagner”, sottolinea Le Monde Afrique, ricordando che il continente è stato il teatro dell’espansione del gruppo, che ha offerto... Leggi
È una giovane scrittrice ucraina, famosa nel suo paese e conosciuta anche all’estero. Ma dopo l’invasione russa ha deciso di diventare una ricercatrice esperta in crimini di guerra Leggi
Mentre sul fronte del Donbass l’esercito russo continua la sua lenta avanzata nel tentativo di accerchiare le guarnigioni di Bachmut e Avdiivka, gli alleati occidentali... Leggi
A Kiev la vita continua nonostante i bombardamenti e i blackout, per dimostrare alla Russia che non può vincere. Il reportage dello scrittore statunitense Dave Eggers Leggi
Almeno undici pompieri sono rimasti feriti, uno di loro è morto in ospedale, in un’esplosione avvenuta il 9 giugno e provocata da un incendio divampato in un deposito di carburanti il giorno prima. Altri tre pompieri sono scomparsi. Le cause del rogo, che ha distrutto almeno 16 serbatoi di gas a Vasjlkiv, a 30 chilometri da Kiev, non sono ancora chiare.
Parlando alla Bbc, un responsabile dell’industria petrolifera ucraina ha riferito che l’esplosione seguita all’incendio si è verificata martedì alle 8 di mattina (ora locale). A prendere fuoco sarebbe stato inizialmente un solo serbatoio. Le fiamme si sarebbero poi propagate rapidamente, avvolgendo anche gli altri serbatoi: otto di questi avevano un capacità di 900 metri cubi di carburante. Un video della Reuters mostra l’incendio e la colonna di fumo provocata dal rogo.
Le autorità stanno indagando su tre possibili cause: la violazione delle norme di stoccaggio del carburante, un malfunzionamento tecnico o un incendio doloso. Centinaia di pompieri sono ancora al lavoro nel tentativo di domare le fiamme.
L’Unione europea manderà “solo una missione civile, non militare” nel Donbass. Lo ha sottolineato il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, in una conferenza stampa al termine del vertice tra Ucraina e Unione europea. “L’Unione europea sta già rafforzando il suo sostegno all’Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ma abbiamo anche discusso di questioni più ampie”, ha spiegato Tusk. “Conosciamo le aspettative sul fronte ucraino”, ha aggiunto, riguardo alle ripetute richieste di peacekeeping da parte del presidente ucraino Petro Porošenko. “Non sarà facile, ma vedremo cosa si può fare. Nel frattempo manderemo non appena possibile una missione civile incaricandola di una valutazione”.
Il rischio dell’uso di armi pesanti nell’est ucraino rimane elevato, ha aggiunto Tusk: “Riceviamo informazioni di veicoli militari che continuano a entrare in Ucraina dalla Russia”. Porošenko ha previsto che in cinque anni l’Ucraina dovrebbe avere raggiunto i requisiti per poter chiedere l’adesione all’Unione europea. “Comprendiamo il desiderio dell’Ucraina di diventare un paese membro, è per questo che siamo qui” ha risposto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, sottolineando la necessità di riforme.
È in corso nel palazzo della presidenza di Kiev un vertice tra Ucraina e Unione europea con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e il presidente ucraino Petro Poroshenko. Tra i temi in agenda, l’attuazione delle riforme politiche ed economiche in Ucraina e il rispetto degli accordi di Minsk per mettere fine al conflitto nel Donbass.
Migliaia di persone sono scese in strada a Kiev per chiedere di ristabilire la pace nell’est dell’Ucraina, dove gli scontri tra l’esercito governativo e i ribelli filorussi continuano a provocare vittime. Sono 4.800 le persone che hanno perso la vita nel conflitto finora. Leggi
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