Rep. Dem. del Congo Il 13 luglio un gruppo di uomini armati ha attaccato il villaggio di Kinsele (ovest) scontrandosi con l’esercito. Sono morte più di cinquanta persone,… Leggi
Il 16 luglio il gruppo Stato islamico ha rivendicato un attacco che ha causato sei morti e una trentina di feriti vicino a una moschea sciita a Mascat, la capitale del sultanato dell’Oman. Leggi
El Niño Secondo l’ufficio meteorologico australiano la fase attuale del Niño, l’oscillazione climatica ricorrente che causa il riscaldamento delle acque dell’oceano… Leggi
Da millenni gli abitanti del paese del Golfo riescono a vivere con poche risorse idriche a disposizione. Le loro conoscenze potrebbero essere fondamentali in un mondo sempre più caldo e arido Leggi
Già prima del sisma del 6 febbraio, la Siria era devastata da dodici anni di guerra civile, alimentata da varie potenze che volevano affermare i loro interessi. Ora una nuova “guerra degli aiuti” sta ridisegnando la geopolitica della regione. Leggi
Dopo i cinquant’anni di regno del suo predecessore, il nuovo sultano dovrà trovare un equilibrio tra la continuità diplomatica e le riforme economiche e politiche. Leggi
In mancanza di mediatori internazionali e in assenza dell’Onu, forse l’Europa potrebbe aprire canali di dialogo prima della prossima scintilla. Leggi
Sono poche le occasioni in cui il sultanato fa parlare di sé: discrezione è una delle sue parole d’ordine. Eppure ha un ruolo decisivo per tutta la regione del golfo. Leggi
Un cittadino statunitense e uno di Singapore detenuti dai ribelli houthi nello Yemen sono stati liberati e trasferiti in Oman. Il loro rilascio sarebbe stato ottenuto grazie alla mediazione di Mascate. L’Oman sta facendo da intermediario nei colloqui tra gli houthi e gli Stati Uniti per cercare di trovare una soluzione alla crisi nello Yemen.
Il 31 maggio un funzionario statunitense aveva confermato che “diversi” statunitensi erano detenuti dagli houthi nello Yemen, dopo la pubblicazione di un articolo sul Washington Post che parlava di almeno quattro statunitensi in custodia dei ribelli. Reuters
I colloqui con l’Iran sul programma nucleare sono “un confronto duro, diretto e serio”. Lo ha dichiarato la portavoce del dipartimento di stato degli Stati Uniti, Jennifer Psaki, parlando delle trattative in corso nel Sultanato dell’Oman. Non ci sono ancora progressi concreti, ma gli Stati Uniti restano ottimisti, ha aggiunto Psaki. Afp, Ansa
In Oman si stanno svolgendo i colloqui per trovare un accordo sul programma nucleare iraniano. Il segretario di stato statunitense John Kerry ha incontrato il suo omologo iraniano Mohammad Javad Zarif insieme a Catherine Ashton, rappresentante dell’Unione europea per i negoziati.
Le due parti cercheranno di trovare entro il 24 novembre un accordo sull’arricchimento dell’uranio e sull’allentamento delle sanzioni. Bbc
Il segretario di stato statunitense John Kerry e il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, insieme con i rappresentanti diplomatici dell’Unione europea, si incontreranno in Oman il 9 e 10 novembre per discutere del nucleare iraniano. Lo ha confermato il dipartimento di stato statunitense.
Il termine stabilito per raggiungere un accordo sul nucleare con il l’Iran è il 24 novembre. Ap
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