Daniel Chapo, 47 anni, candidato del Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), al potere da mezzo secolo nell’ex colonia portoghese, ha vinto le elezioni presidenziali del 9 ottobre, ma l’opposizione denuncia brogli. Leggi
Gli omicidi di due persone vicine al candidato presidenziale Venâncio Mondlane hanno spinto i giovani dell’opposizione a manifestare. Ma le autorità sono sorde alle loro richieste Leggi
Tra i partiti della sinistra radicale la condanna dell’imperialismo russo si scontra con l’antimilitarismo e la storica ostilità verso gli Stati Uniti e la Nato Leggi
Il Partito popolare conquista 137 seggi, meno dei 176 necessari per governare. A differenza di quanto previsto da sondaggi ed exit poll, il Partito socialista resta il secondo partito del paese e ottiene 85 deputati, mentre Unidos Podemos (l’alleanza di Podemos e Izquierda unida) arriva terzo con 71 seggi. Ciudadanos, il partito di centrodestra guidato da Albert Rivera, ottiene 32 seggi. Leggi
Il Partito popolare al potere in Spagna dal 2011 ha vinto le elezioni politiche, ma ha perso la maggioranza dei seggi del parlamento e dovrà stringere un’alleanza per governare. Anche il Partito socialista ha registrato il risultato peggiore della sua storia. In termini assoluti Podemos ha ottenuto quasi cinque milioni di voti, solo 300mila voti in meno rispetto al Partito socialista, ed è il primo partito in Catalogna e nel Paese Basco. Leggi
Il leader del partito arancione potrebbe essere il futuro premier spagnolo. Come si diceva qualche mese fa di Pablo Iglesias, leader di Podemos, la condizione perché questo accada è che Ciudadanos sorpassi il Partito socialista (Psoe). Leggi
Il Partito popolare è in testa nei sondaggi, ma con un margine basso e sarà costretto a formare un governo di coalizione. Secondo gli analisti, le elezioni sanciranno la fine del bipartitismo e l’affermazione di un sistema con quattro partiti che si rincorrono per una manciata di voti. Leggi
Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha definito terroristica la retorica dei creditori di Atene che hanno chiesto agli elettori di votare sì al referendum di domenica 5 luglio. ”Quello che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo”, ha detto in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. Leggi
Le ultime elezioni locali e regionali hanno cambiato il sistema politico della Spagna. Podemos si è affermato come terza forza del paese e ha conquistato Madrid e Barcellona. Intervista con la giornalista catalana Carme Colomina su questa vittoria della sinistra e dei movimenti e su cosa potrà succedere nei prossimi mesi. Leggi
L’epoca delle maggioranze assolute è finita e il bipartitismo è in crisi. Un’attivista legata al movimento degli indignados sarà sindaca di Barcellona. La frammentazione politica è sempre più profonda, specie nelle grandi città. Sono solo alcune delle conclusioni che si possono trarre dalle elezioni amministrative e regionali del 24 maggio in Spagna. Leggi
La nuova sindaca di Barcellona Ada Colau, 41 anni, laureata in filosofia, ha un passato come leader dei movimenti di lotta per la casa e fino a qualche tempo fa era considerata dai popolari al governo “una pericolosa attivista”. Leggi
Più di 35 milioni di spagnoli sono chiamati oggi alle urne per le elezioni regionali e amministrative, tra le più incerte della storia recente della Spagna. Si vota in 13 delle 17 comunità autonome in cui è diviso il paese per il rinnovo dei parlamenti locali, mentre nelle città si eleggono le giunte comunali. I due grandi partiti tradizionali, il Partito popolare del premier Mariano Rajoy e i socialisti del giovane leader Pedro Sanchez devono difendersi da due formazioni eredi del movimento degli indignados del 2011, Podemos e Ciudadanos.
I sondaggi danno molto incerto l’esito del voto a Madrid e Barcellona. Le liste appoggiate da Podemos sono date al testa a testa nella capitale con quella del Partido Popular di Rajoy, e a Barcellona con il sindaco uscente nazionalista catalano Xavier Trias. I primi risultati reali attendibili sono previsti verso le 22.30. Le comunità autonome in cui non si voterà sono l’Andalusia (dove le elezioni si sono svolte il 22 marzo), la Catalogna (che voterà il 27 settembre), i Paesi Baschi e la Galizia (che voteranno nel 2016).
Il partito guidato dal leader carismatico Pablo Iglesias presenta oggi il suo programma in vista del voto del 24 maggio. Si tratta di un tentativo di dimostrare una maggiore responsabilità istituzionale, ma allo stesso tempo di rispettare le origini del partito. Leggi
A metà dello spoglio, il partito socialista (Psoe) è in testa nelle elezioni regionali in Andalusia, con il 37,6 per cento dei voti. Al secondo posto il partito popolare, al governo in Spagna, con il 25 per cento. Al terzo posto, con il 14,9 per cento, Podemos, il partito di sinistra guidato da Pablo Iglesias e, in Andalusia, dalla parlamentare europea Teresa Rodríguez. Afp
La battaglia contro l’austerità è stata la ragione principale per cui Syriza ha vinto le elezioni. L’alleanza con il partito dei Greci indipendenti dimostra che sarà anche il suo obiettivo politico principale, lo stesso verso cui un po’ ovunque sembrano confluire forze politiche diverse tra di loro. Leggi
Secondo un sondaggio di Sigma dos pubblicato dal quotidiano spagnolo El Mundo, Podemos sarebbe il primo partito spagnolo con il 28,3 per cento delle preferenze, seguito dal Partito popolare con il 26,3 per cento e dal Partito socialista con il 20 per cento.
Alle elezioni europee di maggio, Podemos ha raccolto 1,2 milioni di voti, pari al 7,9 per cento dei suffragi. Il partito, fondato nel 2014, è un progetto nato dall’esperienza degli indignados spagnoli: studenti, disoccupati e lavoratori che sono scesi in piazza nel 2013 a Madrid e in altre città della Spagna contro le politiche di austerità del governo. Il suo leader si chiama Pablo Iglesias, ha 35 anni ed è un professore. El Mundo
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