Il 30 ottobre la procura georgiana ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulla “presunta falsificazione” delle elezioni del 26 ottobre, e ha chiesto alla presidente filoeuropea Salomé Zourabichvili di chiarire le sue accuse. Leggi
L’opposizione filoeuropea ha lanciato un appello a manifestare il 28 ottobre contro presunti brogli elettorali orchestrati dal partito al potere, mentre la presidente Salomé Zourabishvili ha denunciato “ingerenze di Mosca”. Leggi
Il primo ministro ungherese usa la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea per fare i suoi interessi politici, provocando i vertici comunitari e facendo il gioco del Cremlino Leggi
Il 1 luglio l’Ungheria, guidata dal primo ministro nazionalista Viktor Orbán, ha assunto la presidenza semestrale del consiglio dell’Unione europea promettendo di agire con “imparzialità”. Leggi
Il 13 giugno la corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Ungheria a pagare una somma di duecento milioni di euro e una penalità di un milione di euro al giorno per non aver rispettato le regole europee in materia d’asilo. Leggi
L’attivista italiana Ilaria Salis, sotto processo in Ungheria con l’accusa di aver attaccato dei neonazisti, sarà presto libera grazie all’immunità ottenuta in quanto deputata europea, ha affermato il 10 giugno il suo avvocato. Leggi
Una conferenza organizzata dalla destra nazionalista europea a Bruxelles è ripresa il 17 aprile dopo che il consiglio di stato belga ha revocato un divieto emesso il giorno prima dal comune che ospitava l’evento. Leggi
Migliaia di persone hanno partecipato il 26 marzo a una manifestazione a Budapest per chiedere le dimissioni del primo ministro Viktor Orbán, sotto accusa per un presunto caso di corruzione nel governo. Leggi
Le Monde racconta la vicenda della donna italiana in carcere in Ungheria, accusata di aver aggredito dei neonazisti. La sua detenzione ha causato tensioni tra Roma e Budapest Leggi
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel lascerà il suo incarico per candidarsi alle elezioni europee di giugno. Una scelta che rischia di far saltare gli equilibri politici comunitari Leggi
Il premier uscente ha riguadagnato consensi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, decidendo di non ostacolare l’Unione europea senza però schierarsi contro Putin. Leggi
Le élite politiche ed economiche europee sono state complici della legittimazione e del rafforzamento di un regime sempre più illiberale. Leggi
Al confine tra Serbia e Ungheria ci sono due barriere parallele alte quattro metri, costruite dal governo nazionalista di Budapest per impedire ai migranti di raggiungere l’Unione europea. Leggi
Un treno carico di profughi è partito in direzione del confine austriaco ma è stato fermato vicino alla città di Bicske, dove l’Ungheria ha un centro di accoglienza per migranti. La polizia ha cercato di trasferire i profughi nel centro ma ha incontrato una forte opposizione e li ha fatti risalire sul treno, ancora bloccato sui binari. Il primo ministro Viktor Orbán ha annunciato l’introduzione di nuovi controlli alle frontiere a partire dal 15 settembre. Leggi
Nelle strade di Budapest e di altre città dell’Ungheria nascono associazioni spontanee di solidarietà con i migranti e i profughi. La propaganda razzista del governo di destra di Viktor Orbán comincia a incontrare qualche resistenza e il paese sembra riscoprire la sua tradizione multiculturale. Leggi
Quando l’ho intervistato per la prima volta, 25 anni fa, l’attuale premier ungherese Viktor Orbán era un leader studentesco ferocemente anticomunista il cui unico scopo nella vita era liberare l’Ungheria dall’influenza sovietica. Ma in un quarto di secolo possono cambiare molte cose. Leggi
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato che il progetto di legge sulla tassazione di internet sarà rivisto e ha promesso una consultazione nazionale a gennaio.
In un’intervista alla radio pubblica, Orbán ha detto:
Gli oppositori al progetto di legge, che nei giorni scorsi hanno protestato a Budapest, hanno annunciato una manifestazione celebrativa per la sera del 31 ottobre. Afp
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha ritirato il progetto di legge che prevedeva una tassa sull’utilizzo di internet. Afp
Il 26 ottobre migliaia di ungheresi sono scesi in piazza per protestare contro il progetto del governo di tassare l’uso di internet. Due giorni dopo altri cortei, molto più numerosi: nella capitale, in altre città del paese, davanti ad alcune ambasciate ungheresi in Europa. Leggi
Migliaia di persone hanno manifestato a Budapest contro la proposta di legge che imporrebbe una tassa sull’utilizzo di internet.
La proposta di legge, avanzata dal governo di Viktor Orbán, prevede una tassa di 50 centesimi di euro per ogni gigabyte di traffico di dati.
I manifestanti definiscono la bozza antidemocratica e temono che possa allontanare l’Ungheria dagli standard dell’Unione europea. Bbc
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