In una recente intervista al Corriere della Sera, l’ex conduttrice tv Susanna Messaggio, ripercorrendo la sua vita professionale, ricorda di quando nel 1984 la Rai la chiamò per fare da testimonial in uno spot di pannolini. Affiancava il celebre ippopotamo Pippo, creato dall’agenzia Testa alla fine degli anni sessanta. In un piccolo studio Messaggio presentava i premi del concorso, automobili, soldi e pelliccia di visone, mentre il pupazzo esortava gli spettatori a partecipare. La conduttrice racconta che, trovandosi il set a Torino, a muovere l’ippopotamo furono ingaggiati due cassaintegrati della Fiat. Su questo punto, che aprirebbe orizzonti letterari degni di un Bianciardi – le tute blu dentro il mammifero mentre fuori il sindacato perde la sua battaglia – l’intervistatrice purtroppo glissa, e anche in rete le notizie sono scarse. Si conoscono maggiori dettagli su altri pupazzi, come il Gabibbo, che fu creato intorno al corpo di Gero Caldarelli, mimo professionista alto 1 metro e 53 che poteva vedere attraverso la bocca del mascherone genovese, o l’alieno Alf, invenzione statunitense distribuita in tutto il mondo, che camminava e gesticolava grazie a Mihaly Meszaros, ungherese alto 83 centimetri, formatosi al circo Barnum e apparso sulla copertina di _Strange days _dei Doors. Piccoli innesti circensi, artisti invisibili, quasi mai ricordati e assai poco celebrati, metalmeccanici nelle viscere di gommapiuma. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati