Il 2 ottobre l’esercito ucraino ha annunciato il ritiro da Vuhledar, cedendo così alle forze di Mosca il controllo di questa cittadina della regione di Donetsk di grande importanza militare e simbolica. Leggi
Il 12 settembre l’esercito russo ha annunciato di aver riconquistato dieci località nella regione russa di Kursk, dove le forze armate di Kiev avevano lanciato un’offensiva senza precedenti all’inizio di agosto. Leggi
Il 10 settembre la Russia ha annunciato la morte di una donna in un attacco ucraino con un drone contro un edificio residenziale nella regione di Mosca, raramente coinvolta in attacchi di questo tipo. Leggi
Il 18 agosto l’Ucraina ha rivendicato la distruzione di un secondo ponte strategico nella regione russa di Kursk, dove da quasi due settimane Kiev sta conducendo un’offensiva senza precedenti. Leggi
Il 3 luglio l’esercito russo ha affermato di aver assunto il controllo di un primo quartiere della città strategica di Časiv Jar, nella regione di Donetsk, nell’est dell’Ucraina, che sta cercando di conquistare da mesi. Leggi
Il 5 aprile l’Ucraina ha annunciato di aver distrutto “almeno sei aerei militari russi” in un attacco a una base aerea nella regione di Rostov, nel sudovest della Russia. Leggi
Nel settembre 2018 il fotografo Yegan Mazandarani è stato nella regione ucraina separatista per documentare la guerra. Le sue immagini, accanto alle voci dei protagonisti, sono stata pubblicate in un libro. Leggi
Il 9 maggio i separatisti filorussi dell’est dell’Ucraina hanno celebrato la vittoria sovietica sui nazisti del 1945 con una parata militare a Donetsk.
Duemila soldati separatisti hanno marciato e sfilato a bordo dei carri armati usati contro l’esercito ucraino, nonostante il parere contrario dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Il video dell’Afp. Leggi
A Donetsk, principale città dell’Ucraina orientale controllata dai ribelli filorussi, il 1 settembre i bambini sono tornati a scuola. Intanto a Kiev il presidente Petro Porošenko affronta una grave crisi politica, dopo gli scontri davanti al parlamento il 31 agosto. Il reportage della Reuters. Leggi
La fragile tregua nell’est dell’Ucraina è stata più volte violata in questi giorni, con scontri e bombardamenti in varie zone della regione. Il video della Reuters. Leggi
“In questa vita non c’è spazio per il romanticismo. Qui possono ucciderti col primo proiettile, e smetti di esistere”. Vicino al conteso aeroporto di Donetsk, nell’est dell’Ucraina, da mesi un’unità militare ucraina finanziata da un oligarca e un gruppo di cosacchi filorussi si fronteggiano dalle trincee. Il reportage del New York Times. Leggi
Tre civili e due militari ucraini sono morti nelle ultime 24 ore nell’est dell’Ucraina, dove le forze governative proseguono i combattimenti contro i separatisti filorussi.
Un portavoce militare, Andriy Lysenko ha sostenuto che due soldati sono morti e altri 13 sono rimasti feriti in diversi attacchi sferrati dai ribelli con l’artiglieria pesante, in violazione dell’accordo per il cessate il fuoco raggiunto a febbraio (il cosiddetto Minsk 2). I tre civili sono rimasti uccisi vicino a Grolivka, che si trova nel territorio controllato dai separatisti a nord di Donetsk.
Sono almeno 24 le vittime degli scontri nell’est dell’Ucraina tra le forze governative e i separatisti filorussi, i più violenti dall’inizio della tregua siglata lo scorso 15 febbraio a Minsk. Nei combattimenti sono morti 14 ribelli, cinque civili e cinque soldati. Leggi
Due uomini catturati il 16 maggio dall’esercito ucraino a Shchastya, 30 chilometri dal confine con la Russia, hanno confessato all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) di essere membri dell’esercito di Mosca. È la prima ammissione della presenza russa in Ucraina dall’inizio del conflitto nell’aprile 2014. Mosca ha però replicato facendo sapere che i due uomini non prestavano più servizio come soldati. Secondo un portavoce del ministero della difesa russo, i due uomini sarebbero stati picchiati dalle truppe ucraine per ottenere una testimonianza utile. L’Osce sostiene che i due uomini erano arrivati in Ucraina per una missione di “ricognizione”.
La tregua nel conflitto in Ucraina iniziata lo scorso febbraio è stata violata spesso. L’esercito di Kiev ha riferito che il 21 maggio un cittadino ucraino è stato ucciso e altri otto sono stati feriti in un attacco condotto dai separatisti. Il vice direttore dell’Osce Alexander Hug ha messo in guardia sul fatto che “sembra che si stia allargando l’ambito geografico del conflitto ed è stata registrata la presenza di armi sui due fronti”. Kiev, i leader occidentali e la Nato sostengono che è evidente che la Russia, nonostante il governo neghi, stia continuando ad aiutare i separatisti con l’invio di armi e soldati. Mosca si difende ribattendo che tutti i russi che combattono al fianco dei separatisti sono volontari. Più di seimila persone sono rimaste uccise nei combattimenti iniziati nell’aprile 2014, quando i ribelli hanno preso il controllo delle regioni orientali di Donetsk e Luhansk.
I ribelli filorussi nell’est dell’Ucraina hanno liberato due operatori umanitari statunitensi sequestrati dieci giorni fa. I due facevano parte di un gruppo trentasette persone dello staff dell’International rescue committee (Irc) che erano state portate via da un gruppo di uomini armati dopo un’irruzione nella sede dell’ong a Donetsk il 29 aprile. Cinque operatori stranieri provenienti da Canada, Regno Unito, Georgia e Cile erano stati costretti a lasciare il territorio controllato dai ribelli nell’est dell’Ucraina, mentre i due statunitensi erano stati trattenuti dai funzionari che, a quanto risulta, facevano parte della sicurezza dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.
Il presidente dell’Irc, David Miliband, ha fatto sapere che i due statunitensi sono in salute e sono stati trasferiti in un luogo sicuro.
Mentre è sempre più a rischio la tregua nell’est dell’Ucraina, l’orfanotrofio Teremok di Donetsk, città controllata dai separatisti filorussi, lotta per continuare a garantire la sicurezza dei piccoli ospiti. Leggi
Sono stati recuperati altri nove cadaveri dopo un’esplosione in una miniera di carbone a Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Non si hanno notizie di altri 23 minatori. Le vittime dell’esplosione sono dieci, se ai nove cadaveri se ne aggiunge un altro recuperato precedentemente. Secondo le autorità, l’esplosione è stata causata da una fuoriuscita di gas e non dai combattimenti nell’area tra ribelli filorussi ed esercito ucraino. Reuters
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