La storia dello scrittore libico Ahmed al Bukhari, finito al centro di una campagna d’odio nel 2017 per un libro che sfidava tabù sociali e religiosi, è una parabola della rivoluzione libica. Leggi
Il cinema dei paesi arabi offre una ricca scelta di film che raccontano l’utopia delle rivoluzioni, riflettono sul potere delle immagini e permettono anche di sperare. Leggi
In Tunisia i giovani si scontrano con la polizia per chiedere riforme; in Egitto il pugno di ferro di Al Sisi impedirà di ricordare le proteste di piazza Tahrir. Il malcontento e l’esasperazione però sono ancora forti e si preparano a esplodere. Leggi
In Tunisia, in Egitto e in Siria le speranze che si erano accese con le rivolte del 2011 sembrano annientate. Ma le storie di alcuni protagonisti raccontano un cambiamento molto più profondo. Leggi
Nonostante le guerre, gli autoritarismi e le umiliazioni subite dalla storia e dai loro leader, tra i giovani è ancora forte quell’aspirazione alla dignità che nel 2010 trovò il suo simbolo nel sacrificio di Mohamed Bouazizi. Leggi
A Sidi Bouzid, città culla della rivoluzione tunisina del dicembre del 2010, la situazione è ancora più difficile di dieci anni fa. Molte persone sono emigrate e l’economia è in crisi. Leggi
La campagna lanciata dal costruttore e attore in esilio Mohamed Ali sta riaccendendo lo spirito rivoluzionario egiziano. Le proteste sono state per ora frenate con arresti di massa, ma sul web continuano. Leggi
A sette anni dalle proteste delle primavere arabe, permangono instabilità e disoccupazione. Ma i cambiamenti avviati nel paese sono inarrestabili. Leggi
I sessantottini francesi hanno inventato la rivoluzione che seppellisce il vecchio mondo sotto uno strato di profondo disprezzo. Leggi
Dal 15 marzo 2011 il conflitto in Siria ha causato 321mila morti e 145mila dispersi, oltre che milioni di rifugiati e di sfollati. La guerra civile è scoppiata dopo la primavera araba del 2011, quando migliaia di cittadini sono scesi in piazza per chiedere più democrazia e il regime di Bashar al Assad ha risposto con una repressione violentissima. Il video della Thomson Reuters Foundation ripercorre le tappe del conflitto. Leggi
Le manifestazioni dell’ultima settimana in Tunisia fanno emergere la frustrazione di una generazione che non è stata esaudita dopo la rivoluzione del 2011. La democrazia non ha portato benessere: l’instabilità della regione, la fragilità del nuovo governo e la mancanza di risorse naturali rallentano l’economia. Leggi
È una catastrofe, una pura e semplice catastrofe. Non ci sono altre parole per definire il bilancio delle rivoluzioni arabe entrate nel loro sesto anno di vita, perché a parte l’eroica Tunisia gli altri paesi sono in crisi profonda. Leggi
“Come può una società essere libera, se metà della popolazione è discriminata?”, chiede la giornalista egiziana-statunitense Mona Eltahawy. “La primavera araba ha fallito per le donne. Le donne non sono oggi più vicine alla liberazione di quanto non fossero prima delle rivolte”. Eltahawy, che fu picchiata e sessualmente aggredita dalla polizia egiziana nel 2011 chiede una rivoluzione sociale e sessuale in Medio Oriente. E invita tutte le donne del mondo a considerare il femminismo una battaglia vitale e necessaria ovunque. Leggi
Il colpo di stato militare ha frenato la spinta rivoluzionaria, ma la nuova élite urbana non ha ancora perso la speranza di un futuro democratico. Leggi
Perché il Qatar ha rinunciato alla sua egemonia sulla primavera araba e sulla rivolta siriana. Leggi
La primavera araba non ha affatto creato un dominio islamico. I fatti dimostrano che la democrazia è l’antidoto all’estremismo religioso. Leggi
Come la “primavera delle nazioni”, la primavera araba è un fallimento temporaneo. Leggi
I movimenti di protesta animati dai giovani delle città hanno un’origine diversa, ma in fondo si somigliano tutti. Leggi
La protesta non durerà a lungo, ma le sue ripercussioni cambieranno inevitabilmente la Turchia e con essa il mondo arabo e l’Europa. Leggi
In passato l’Akp e la Turchia hanno vissuto una luna di miele, ma ormai il partito non rappresenta più i desideri di una società giovane, europea e laica. Leggi
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