Google acquisterà dalla startup statunitense Kairos Power energia nucleare prodotta usando piccoli reattori di nuova generazione chiamati smr (small modular reactors), ha annunciato il gigante tecnologico statunitense. Leggi
Il 6 ottobre gli elettori hanno approvato a grande maggioranza, tramite referendum, la costruzione della prima centrale nucleare del Kazakistan, il più grande produttore di uranio del mondo, che però è a corto di elettricità. Leggi
Il 30 settembre il Regno Unito ha chiuso la sua ultima centrale a carbone, diventando il primo paese del G7 a rinunciare a questo combustibile fossile per la produzione di elettricità. Leggi
Il reattore sperimentale Jet, nel Regno Unito, ha stabilito un nuovo record mondiale per l’energia generata dalla fusione nucleare: 69 megajoule in cinque secondi con soli... Leggi
A marzo la Sogin, che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari italiane, ha trasmesso al ministero della transizione ecologica la proposta di carta nazionale delle aree idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Ecco dove sono. Leggi
Lo sversamento di rifiuti radioattivi, chimici e acque tossiche mette a rischio la salute delle generazioni future. Il disastro non si risolverà con la fine del conflitto. Leggi
Politici e investitori statunitensi sono convinti che la tecnologia nucleare sia fondamentale per raggiungere gli obiettivi sul taglio delle emissioni. Valutazioni simili vengono fatte in Cina, in Francia e nel Regno Unito. Leggi
Negli ultimi anni diverse persone hanno cominciato a entrare illegalmente nella zona contaminata. Si definiscono stalker. Chi sono e perché lo fanno. Leggi
Durante la sua ultima visita a Tokyo, il primo ministro Narendra Modi ha firmato un accordo che autorizza la vendita di impianti nucleari progettati da aziende giapponesi all’India. Leggi
Nel 2010 il trattato New Start (Strategic arms reduction treaty) tra Stati Uniti e Russia aveva fissato a 1.550 il numero massimo di testate nucleare di cui le superpotenze si potevano dotare. Il Doomsday clock, l’orologio dell’apocalisse, istituito dal Bulletin of Atomic Scientists per monitorare l’ampiezza della minaccia atomica globale, fu allora spostato indietro a sei minuti dall’ipotetica fine del mondo.
Anche se rispetto al picco del 1986 (64.500 testate) si è arrivati alle circa diecimila testate del 2014, ci sono ancora nove potenze nucleari. Washington vuole spendere 350 miliardi di dollari per modernizzare il suo arsenale, e Mosca ha aumentato il suo bilancio per la difesa. A gennaio del 2015 il Doomsday clock è stato portato a tre minuti dall’ora X, dove si trovava nel 1984.
Entrano nella fase conclusiva i negoziati a Vienna sul nucleare iraniano. Oggi sono attesi nella capitale austriaca, che ospita la sede dell’Agenzia internazionale per l’energia nucleare (Aiea), i ministri degli esteri di Francia, Germania, Regno Unito e Cina. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, dovrebbe unirsi al tavolo dei colloqui, a cui partecipa il ministro degli esteri statunitense John Kerry e quello iraniano Mohammad Javad Zarif. Non è chiaro se a Vienna tornerà anche il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov. Leggi
L’11 marzo 2011 il terremoto più forte della storia del Giappone ha causato uno tsunami che ha ucciso più di 18mila persone, danneggiando gravemente la centrale nucleare di Fukushima. La bonifica del territorio contaminato durerà decenni e costerà miliardi di dollari. Le bugie del governo, i danni all’ambiente, le migliaia di sfollati: quattro anni dopo il Giappone si prepara a riattivare le sue centrali nucleari. Il reportage del Guardian. Leggi
L’Iran ricomincerà i negoziati sul nucleare con le potenze occidentali il 17 dicembre a Ginevra. L’ha annunciato il viceministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi. Al vertice, oltre ai rappresentati di Teheran, ci sarà il gruppo “5+1” formato da Cina, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia e Germania. Afp
Non è stata registrata radioattività anomala in Ucraina, dopo l’incidente nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. Lo dichiara l’istituto per la sicurezza pubblica francese Irsn che ha detto che non c’è pericolo per la popolazione e per l’ambiente. Reuters
Un diplomatico occidentale ha reso noto che l’Iran e le sei potenze mondiali riunite a Vienna potrebbero decidere di estendere i colloqui sul nucleare iraniano fino al luglio 2015. L’obiettivo sarebbe quello di raggiungere un accordo politico entro marzo e arrivare a un accordo completo entro il 1 luglio. Reuters
Potrebbero essere aggiornati a dicembre in Oman i negoziati sul nucleare iraniano, visto il probabile fallimento dell’ultimo giro di colloqui tra Iran e le sei potenze riunite a Vienna. Lo ha riferito una fonte anonima vicina ai negoziati.
I dettagli devono ancora essere resi pubblici, ma secondo la fonte per il momento le sanzioni contro l’Iran non saranno cancellate. Reuters
L’Iran sta riflettendo sulla possibilità di prolungare i negoziati sul nucleare per un periodo da sei fino a dodici mesi se non sarà raggiunto entro stasera un accordo a Vienna. Lo sostiene un fonte diplomatica iraniana. Afp
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