La disinformazione su internet, intesa come diffusione intenzionale di notizie false o fuorvianti, è considerata un pericolo per la società ed è stata usata per spiegare... Leggi
Le fake news non sono nate oggi. Perfino nelle enciclopedie cartacee si nascondono da tempo storie inventate. Il progetto della fotografa polacca Weronika Gęsicka Leggi
Subito prima dell’invasione russa in Ucraina Lorenzo Maccotta ha fotografato alcuni luoghi coinvolti in attacchi informatici condotti da Mosca Leggi
Un’inchiesta del consorzio giornalistico Forbidden Stories svela come lavora il Team Jorge, un’azienda israeliana specializzata in notizie false e interferenze elettorali Leggi
Molte persone credono che chi non la pensa come loro sia fuorviato da pregiudizi. Questa tendenza si riproduce e si acutizza quando si tratta di mezzi d’informazione. Leggi
In vista delle elezioni statunitensi ed europee i social network sono chiamati a controllare che nessuno li strumentalizzi per diffondere dubbi e confusione. Leggi
Una nuova narrazione “ha valore” nel momento in cui è ripresa e diffusa per il solo fatto di esistere in quanto tale. E più è semplificata, più è convincente. Leggi
Raggiungono più persone e si diffondono più rapidamente su Twitter: le conclusioni di uno studio pubblicato su Science. Leggi
Se abbiamo a disposizione sempre più informazioni sbagliate, che veicolano emozioni inappropriate, prenderemo sempre più spesso decisioni sbagliate e inappropriate. Leggi
È tutto ancora molto confuso: le stesse dinamiche di produzione e diffusione delle notizie false sono molteplici e ancora non del tutto chiarite. Leggi
Tutti possiamo autoingannarci. Per smontare le notizie false bisogna essere scettici, non faziosi. Leggi
La metafora della malattia è immarcescibile nei dibattiti sul pessimo stato del mondo. Leggi
Un lontano predecessore di Donald Trump alla Casa Bianca, il terzo presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, ha scritto questa frase spesso citata e che non smette mai di stupire: “Preferirei vivere in un paese che ha dei giornali e nessun governo piuttosto che in un paese che ha un governo e nessun giornale”. Leggi
Il social network attiverà in Francia un dispositivo che permette ai suoi utenti di segnalare le informazioni che ritengono essere false. Queste potranno poi essere verificate da testate partner, come Le Monde. Leggi
Quel che è abbastanza condivisibile nelle fumose dispute sulla post-verità è la considerazione che negli ultimi anni la verità non è stata trattata molto bene dai mezzi d’informazione. Spesso le sono stati preferiti dei sostituti “al sapore della verità”: scoop, anticipazioni, esclusive… Questa iperofferta di verità da discount non ha diminuito il bisogno di verità; proprio come accade quando c’è una proposta diffusa di beni scadenti, capita che la qualità sia ancora più ricercata. Leggi
C’è un genere di errore stupido che solo le persone intelligenti possono commettere: presumere che un fatto acclarato possa sconfiggere una bugia facile e rassicurante. Siamo entrati in una nuova fase del dibattito politico e pubblico, una fase che molti esperti hanno definito “l’era della post-verità”. Leggi
L’università di Stanford ha avviato una ricerca intesa a capire quanto i nativi digitali, che pure in rete si trovano perfettamente a loro agio, siano in grado di valutare correttamente l’informazione che trovano sui social media o attraverso Google. I risultati mostrano “una sconcertante incapacità di ragionare sull’informazione veicolata in rete”, di distinguere la pubblicità dalle notizie, di identificare le fonti. Leggi
Post-truth, cioè post-verità, è la parola dell’anno per l’Oxford dictionary. La prima notizia è che l’uso di questo termine cresce del duemila per cento nel 2016 rispetto all’anno precedente. Il termine “denota o si riferisce a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l’opinione pubblica”. Leggi
Molto di quello che si trova su Facebook è falso. La cosa non dovrebbe sorprendere perché molto di quello che si trova su internet è falso, e Facebook è un posto in cui le persone condividono quello che vedono, leggono o pensano. Leggi
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