Corte penale internazionale

Putin in Mongolia mette in crisi la giustizia internazionale

Nessuno pensava davvero che il presidente russo sarebbe stato arrestato al suo arrivo a Ulan Bator. Ma è evidente che la Corte penale internazionale non ha mezzi all’altezza delle sue funzioni. Leggi

Vladimir Putin in visita a Ulan Bator nonostante il mandato d’arresto della Cpi

Il 3 settembre il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato il suo collega mongolo Ukhnaagiin Khürelsükh a Ulan Bator, nonostante la Mongolia sia un paese membro della Corte penale internazionale (Cpi). Leggi

Un jihadista maliano condannato dalla Corte penale internazionale

La Corte penale internazionale (Cpi) ha condannato il 26 giugno un capo della polizia islamica jihadista per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi tra il 2012 e il 2013 nella città santa di Timbuctù. Leggi

La giustizia internazionale contro Israele e Hamas

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto un mandato d’arresto per i leader di Tel Aviv e del gruppo armato palestinese. Sollevando critiche e speranze in tutto il mondo Leggi

Netanyahu e i leader di Hamas fanno i conti con la giustizia internazionale

Il 20 maggio il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan ha compiuto un gesto dalle ricadute enormi. Gli effetti si faranno sentire sia su Israele sia sulla stessa Cpi. Leggi

Il procuratore della Cpi chiede mandati d’arresto per Netanyahu e tre leader di Hamas

Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto il 20 maggio mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per tre leader di Hamas sospettati di aver commesso crimini contro l’umanità. Leggi

Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia per difendersi dalle accuse di genocidio

Israele si presenterà davanti alla più alta corte delle Nazioni Unite per rispondere alle accuse del Sudafrica di aver intensificato una campagna “genocidaria” nel sud della Striscia di Gaza. Leggi

Il presidente filippino Marcos esclude la possibilità di consegnare Duterte alla Cpi

Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha escluso la possibilità di consegnare il suo predecessore Rodrigo Duterte alla Corte penale internazionale (Cpi), che sta conducendo un’inchiesta sulla sua sanguinosa guerra alla droga. Leggi

Il peggior rompicapo per l’Africa

I sudanesi stanno pagando un prezzo altissimo per gli ultimi tre mesi di conflitto tra fazioni rivali. I negoziati non decollano e le violenze sembrano ormai fuori controllo Leggi

Sulla giustizia internazionale l’Italia è in ritardo

Il governo ha modificato un disegno di legge che dava la possibilità di perseguire reati molto gravi anche se non commessi da cittadini italiani o sul territorio nazionale Leggi

La giustizia internazionale insegue Vladimir Putin

Finora le sanzioni occidentali avevano risparmiato il presidente russo. Il mandato di arresto della Corte penale internazionale cambia le cose. E Mosca sarà sempre più isolata Leggi

La Palestina senza pace potrebbe ora ottenere un po’ di giustizia

La decisione della Corte penale internazionale di indagare nei territori occupati da Israele è l’ultima speranza per i palestinesi e un’occasione per il tribunale di dimostrare la sua indipendenza. Leggi

La Corte penale internazionale nel mirino di Washington

Donald Trump vuole sanzionare i giudici che si preparano a indagare su eventuali crimini di guerra commessi in Afghanistan dagli Stati Uniti. Che non hanno mai riconosciuto il tribunale permanente e la sua legittimità. Leggi

Le vittime di stupro dimenticate dalla Corte penale internazionale

La Corte penale internazionale (Cpi), competente in materia di processi ai criminali di guerra, ha emesso solo nel 2016 per la prima volta una condanna per violenze sessuali commesse in zone di conflitto. Al lento funzionamento della Corte, alle scelte fatte dal procuratore Moreno-Ocampo, si aggiungono le poste in gioco politiche difficilmente compatibili con la fine dell’impunità dei criminali. Leggi

La Corte penale internazionale è sempre più debole

Uno dopo l’altro i paesi abbandonano la Corte penale internazionale, il tribunale incaricato di giudicare chi è accusato di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra. Il 16 novembre è stata la volta della Russia. Leggi

L’ex leader dei ribelli congolesi si dichiara innocente.
L’ex leader dei ribelli congolesi si dichiara innocente. Alla Corte penale internazionale dell’Aja è cominciato il processo al generale Bosco Ntaganda, su cui pesano diciotto capi d’accusa tra cui omicidio, stupro e reclutamento di bambini soldato. Soprannominato Terminator, è accusato di aver ucciso almeno 800 civili nella Repubblica Democratica del Congo tra il 2002 e il 2003.
Il Sudafrica rivaluterà la sua adesione alla Corte penale internazionale

Il governo del Sudafrica annuncia che riprenderà in considerazione la sua adesione alla Corte penale internazionale (Cpi) in seguito alle polemiche scoppiate per la visita del presidente del Sudan Omar al Bashir a Johannesburg il 14 giugno per partecipare a un vertice dell’Unione africana (Ua). La Cpi, che ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di Bashir per crimini contro l’umanità e genocidio in Darfur, ha chiesto al Sudafrica di arrestarlo. Ma prima che un tribunale di Pretoria si esprimesse sulla richiesta, Bashir è volato in Sudan, nonostante l’ordine di trattenersi nel paese fino al verdetto.

Gwede Mantashe, segretario generale dell’African national congress (Anc), al potere, ha definito la Cpi “pericolosa” e diversi funzionari del governo l’hanno accusata di pregiudizi nei confronti dei leader africani. Il governo ha precisato che riprenderà in esame l’adesione del paese allo statuto di Roma, che definisce la giurisdizione e il funzionamento della Corte penale internazionale, ma che il ritiro è solo “l’ultima possibilità”.

La Palestina si prepara a presentare un documento contro Israele alla Corte penale internazionale

Il 25 giugno una delegazione guidata dal ministro degli esteri palestinese Riyad al Maliki sarà all’Aja per presentare alla Corte penale internazionale (Cpi) una serie di documenti che denunciano le presunte violazioni del diritto internazionale da parte di Israele.  Leggi

La Corte penale internazionale ce l’ha con gli africani?

Il 15 giugno il presidente sudanese Omar al Bashir, su cui pende un mandato d’arresto per genocidio e crimini di guerra spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi), ha abbandonato prima della conclusione un vertice dell’Unione africana in Sudafrica. La corte suprema sudafricana stava per ordinare che fosse arrestato e consegnato alla Cpi, ma il governo del Sudafrica ha permesso che Al Bashir lasciasse il paese.  Leggi

L’alta corte sudafricana ordina l’arresto di Omar al Bashir

I giudici dell’alta corte sudafricana hanno ordinato l’arresto del presidente del Sudan Omar al Bashir. Il verdetto è stato emesso qualche ora dopo la partenza di Bashir dall’aeroporto di Johannesburg, in violazione del precedente ordine di un tribunale sudafricano che impediva al presidente sudanese di lasciare il paese. I giudici si sono detti amareggiati dal fatto che le autorità non hanno rispettato l’ordine di trattenere Bashir in Sudafrica.

La Corte penale internazionale (Cpi) aveva chiesto al Sudafrica di arrestare il presidente del Sudan, arrivato nel paese per partecipare a un summit dell’Unione africana. Bashir è accusato di crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio per il conflitto in Darfur. L’alta corte di Pretoria aveva preso del tempo per valutare la richiesta. Il Sudafrica ha sottoscritto nel 1998 lo Statuto di Roma che ha istituito la Cpi.

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