La sera del 17 ottobre la corte suprema del Texas ha sospeso all’ultimo momento l’esecuzione di Robert Robertson, 57 anni, un uomo con disturbi dello spettro autistico condannato per la morte della figlia nel 2002. Leggi
Il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato il 28 luglio un progetto di riforma della corte suprema, dominata dai conservatori e finita negli ultimi anni al centro delle polemiche. Leggi
Con una sentenza sbalorditiva, politicamente schierata e di portata enorme, il 1 luglio la corte suprema degli Stati Uniti ha stabilito che gli ex presidenti sono immuni dai… Leggi
La corte suprema degli Stati Uniti, a maggioranza conservatrice, ha esteso il 1 luglio l’immunità penale dei presidenti statunitensi, una decisione che favorisce Donald Trump e che Joe Biden ha definito un “pericoloso precedente”. Leggi
Il 27 giugno la corte suprema ha annullato un accordo di risarcimento da circa sei miliardi di dollari, legato alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, in quanto esonerava la famiglia Sackler da future azioni legali da parte delle vittime. Leggi
Il 13 giugno la corte suprema degli Stati Uniti ha mantenuto il pieno accesso alla pillola abortiva, che i più accaniti oppositori dell’interruzione volontaria di gravidanza volevano limitare. Leggi
All’epoca il presidente Trump si era presentato agli elettori chiedendo che gli concedessero altri quattro anni di mandato. Il 51 per cento dei votanti aveva detto di no.... Leggi
La sentenza che respinge una norma fondamentale della riforma voluta dal governo di Benjamin Netanyahu tutela i cittadini e mette un limite al potere della maggioranza Leggi
In che caso si può parlare di insurrezione contro gli Stati Uniti? Fino a dove arriva l’immunità di un ex presidente? Le accuse contro Donald Trump fanno discutere giuristi e politici Leggi
La corte suprema degli Stati Uniti si occuperà l’11 ottobre di un caso di discriminazione degli elettori afroamericani che potrebbe avere conseguenze sulle elezioni per la camera dei rappresentanti nel 2024. Leggi
A intervalli di poche settimane i giudici della corte suprema sono chiamati a prestare servizio. Questo succede quando qualcuno fa causa alle istituzioni militari. Non indossano... Leggi
La corte suprema ha cancellato le regole che aiutavano neri e ispanici a entrare nelle università più selettive. Ma per molti ragazzi e ragazze questo è solo un ostacolo tra molti Leggi
Attivisti contro l’aborto si scontrano con persone che sostengono questo diritto davanti alla corte suprema, a Washington. È passato un anno da quando il massimo organo... Leggi
Di fronte a una mobilitazione senza precedenti, il premier israeliano è stato costretto a sospendere la riforma della giustizia. La sua coalizione resta intatta, ma ha perso forza Leggi
In due mesi la coalizione al governo in Israele, che unisce conservatori, forze di estrema destra e partiti di stampo religioso, ha suscitato uno dei più vasti movimenti... Leggi
Bocciando la norma del governo per calmierare i prezzi del cibo, la corte suprema è intervenuta nello scontro politico che blocca il paese da mesi. Ma rispondendo al quesito del presidente, i giudici hanno smentito la loro posizione. Leggi
La corte suprema degli Stati Uniti d’America con 5 voti a favore e 4 contrari, ha confermato una sentenza secondo cui il Texas Department of Housing and Community Affairs, sarebbe colpevole di discriminazione abitativa. La stessa corte oggi ha deliberato anche sulla legittimità dei sussidi federali previsti dalla riforma sanitaria di Barack Obama. Tra i verdetti attesi entro la fine di giugno, c’è anche quello sui matrimoni gay.
Un’organizzazione no profit del Texas, The Inclusive Communities Project, sostenuta dall’amministrazione Obama e da altre associazioni per i diritti civili, aveva accusato l’agenzia texana che si occupa di assegnare abitazioni ai cittadini a basso reddito, di aver violato il Fair Housing Act, la legge del 1968 che ha lo scopo di prevenire la segregazione residenziale basata su razza, colore, religione, sesso.
L’agenzia texana è stata giudicata colpevole, di aver di fatto favorito, anche se non intenzionalmente, la segregazione razziale. Il caso era nato nel 2008, quando The Inclusive Communities Project aveva citato in giudizio il Texas Department of Housing, accusandolo di assegnare crediti di imposta agli imprenditori che presentavano progetti residenziali che segregavano le minoranze a vivere nelle aree povere della città di Dallas. L’agenzia texana decide infatti a quali progetti assegnare i crediti di imposta attraverso un piano di assegnazione (Qap), con un sistema di punteggi. I progetti che ricevono più punti ottengono gli sgravi fiscali. La Inclusive Communities ha quindi citato in giudizio l’agenzia texana sostenendo che dal 1994 in poi, questa abbia assegnato i crediti di imposta a quei progetti che prevedevano la costruzione di alloggi per le minoranze solo nelle aree povere e degradate di Dallas, favorendo di fatto la segregazione.
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